MERCATI ORTOFRUTTICOLI: PIU’ VENETO NELLA PROVENIENZA DEI PRODOTTI

La quantità di merce transitata per i mercati ortofrutticoli del Veneto pari a circa 1.050.000 tonnellate (-2% sul 2009) è diminuita nel 2010, dopo una flessione nell’anno precedente. Nota positiva il valore degli scambi posizionati nuovamente sopra il miliardo di euro (1,03 miliardi, +3,6% sul 2009). Questa in sintesi l’analisi degli esperti di Veneto Agricoltura, sui dati forniti dai mercati veneti all’ingrosso. Tra i mercati più importanti, quelli di redistribuzione, ancora in flessione (circa 410 tonnellate, -5,5%), mentre Padova (350 tonnellate, +3%) e Treviso (115 tonnellate, +4%) hanno registrato un aumento delle quantità commercializzate. Questi mercati concentrano oltre l’83% delle merci che transitano per i mercati all’ingrosso della Regione. Notevole la flessione dei volumi veicolati dai mercati al consumo: se Venezia – Mestre rimane sostanzialmente stabile (circa 44 t), del Grappa (circa 20 t) e (poco più di 9 t) fanno segnare cali di quasi il 20%. Nei mercati alla produzione, sempre nel 2010, le quantità sono scese per sotto le 100 tonnellate (-5% rispetto al 2009): da segnalare la crescita registrata dai mercati orticoli polesani (, con 31.500 t, +4% e Rosolina, 14.100 t, +6,6%) e dai mercati delle ciliegie veronesi (in particolare , con 2.800 t, cresce del 55%). Diminuiscono drasticamente le quantità aggregate nei mercati veronesi che concentrano la produzione di pesche e altra (, mele, ecc.), in particolare Valeggio sul Mincio (13.200 t, -23%) e (4.000 t, -35%). Per quanto riguarda l’origine delle merci, in ripresa quelle provenienti dal territorio regionale (circa 293 t, +12%), che hanno costituito il 28% circa del prodotto totale immesso nei mercati e che nel 2010 hanno rappresentato il 24% dell’intera produzione regionale (nel 2009 erano il 20%). Stabili le provenienze estere (20% del totale immesso), composte principalmente dall’Unione Europea (57%), ma anche dal Centro (18%) e Sud America (14%).  Diminuiscono le merci provenienti da altre regioni d’Italia (52% del totale immesso). Per le destinazioni, in leggero calo le merci che rimangono dentro i confini regionali per essere consumate (42,1%) e quelle destinate all’estero (35,7%) a conferma delle difficoltà commerciali dovute alla crisi economica internazionale incontrate anche dagli operatori ortofrutticoli del Veneto. Cresce invece (22,3%) la quantità di merce veicolata a livello nazionale verso altre regioni, con accentuazione in Trentino Alto Adige, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.

In definitiva, nonostante nel 2010 vi sia stato un calo delle provenienze dalle altre regioni d’Italia, una leggera flessione degli acquisti della Distribuzione Moderna (DM) e una sostanziale stabilità delle spedizioni verso l’estero, i mercati ortofrutticoli veneti si confermano essere delle vere e propri e piattaforme di rilancio dei prodotti ortofrutticoli non solo regionali, ma anche nazionali, verso tutto il nord Italia e soprattutto all’estero, in particolare verso i mercati di sbocco nel Nord Est Europa e della Russia.

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