In Veneto accanto alle tradizionali attività di agriturismo (cioè  turismo verde) tra non molto sarà possibile praticare anche le attività di ittiturismo e pescaturismo (il turismo blu). Tutte queste forme di turismo, campestre e lagunare, saranno regolamentate da una nuova legge al cui testo la quarta commissione del Consiglio regionale, sta lavorando con l’obiettivo di portarla al voto dell’aula di palazzo Ferro-Fini entro qualche mese. Per conoscere sul campo le potenzialità di questo turismo “di terra e di acqua” la commissione si è riunita vicino Jesolo presso una struttura che pratica le forme di turismo verde e blu fornendo ai clienti possibilità di attività all’aria aperta e una cucina con prodotti forniti dalle produzioni dei campi, degli orti e della laguna nord d Venezia, quindi verdure e pesce . In materia di agriturismo il testo in discussione, tra gli obiettivi principali, si prefigge di mettere ordine nella regolamentazione delle tradizionali attività definendo con maggior precisione le caratteristiche e i requisiti di cui devono essere in possesso aziende agricole e loro proprietari per esercitare l’attività agrituristica. Nuove norme, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, vengono introdotte anche per quanto riguarda la somministrazione dei pasti e i pernottamenti fissando il numero massimo di coperti e posti letto e la fruizione di eventuali piscine che vengano realizzate all’interno dell’azienda agrituristica. Per quanto riguarda l’ittiturismo la proposta prevede la possibilità da parte dei pescatori di ospitare turisti per la notte e per i pasti, naturalmente con piatti di pesce legati ai prodotti della loro attività ; mentre le attività di pescaturismo sono dedicate a chi vuole sperimentare, anche solo per qualche ora, la pesca con ristorazione a bordo delle imbarcazioni. In Italia questo tipo di turismo, legato al mare, alle lagune e ai loro prodotti ittici fa registrare circa 200.000 presenze l’anno con un aumento continuo di richieste.
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