Il terreno agricolo non deve arretrare per far spazio ai nuovi Parchi fotovoltaici: questa, in breve, la linea primaria del progetto di legge presentato alla stampa dai consiglieri veneti di Italia dei Valori Antonino Pipitone (primo firmatario) , Gustavo Franchetto e Gennaro Marotta. Introducendo due commi aggiuntivi alla legge regionale n.10 di quest’anno in materia di realizzazione di impianti solari e fotovoltaici si punta a contenere il proliferare di progetti di grandi parchi fotovoltaici nelle campagne venete. “Per i pannelli che convertono la luce del sole in energia elettrica – ha detto Pipitone – sono più idonee e meno impattanti le collocazioni sui tetti dei capannoni e degli insediamenti commerciali e industriali, oppure nei parcheggi e sopra i terreni di discariche. Ma non in zona agricola, dove finiscono per sottrarre importanti superfici alla coltivazione e per rappresentare una oggettiva ferita al paesaggio”. La proposta di legge limita la realizzazione di impianti fotovoltaici in zona agricola stabilendo che li possano realizzare solo imprenditori agricoli in funzione di autoconsumo, vale a dire in aree di loro proprietà, con una dimensione massima di 5 mila mq (circa due terzi di un campo da calcio) e con una potenza di picco non superiore a 200 kW. Nel testo di legge si chiarisce che il progetto di impianto preveda anche un piano di smaltimento dei pannelli obsoleti (in media durano 20 anni).