VENETO REGOLAMENTA CON LEGGE (TARGATA BELLUNO) SU IMPIANTI A BIOMASSE O BIOGAS

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Il ha approvato la legge che la produzione di energia da impianti alimentati a biomasse o o da altre fonti rinnovabili. “Credo sia un importante risultato per porre fine alla proliferazione selvaggia delle centrali a biomasse – ha il consigliere e primo firmatario Luca Baggio (Lega) – in quanto sarà richiesta da questo momento l’autorizzazione regionale per quei che insistono su aree frazionate e che sino ad oggi possono essere realizzati solo con semplice denuncia ai Comuni di pertinenza. Ciò significa che, qualora ci siano impianti tra loro contigui, pur essendo ogni impianto al di sotto della soglia di 1MW e provvisto di autorizzazione comunale, essi siano da considerarsi come un unico impianto”. “Grazie alle disposizioni imposte da questa legge – ha concluso Baggio – si impedisce di fatto la proliferazione incontrollata di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, salvaguardando il nostro territorio e l’agricoltura”. Ha  piena soddisfazione anche il capogruppo del Pdl Dario Bond per l’approvazione a larghissima maggioranza della legge che va a semplificare il delle imprese agricole e boschive che sul territorio oltre a fare manutenzione ambientale producono biomassa ai fini energetici. “L’approvazione della legge – ha spiegato Bond – agevola l’approvvigionamento di biomassa legnosa e privilegia la filiera corta di questo settore: ciò significa da una parte una notevole riduzione delle emissioni in atmosfera e dall’altra il lancio di un comparto economico locale, ovvero il lancio della green economy in zona ”.”Ma al di là delle piazzole per il deposito delle biomasse, – conclude l’esponente del Pdl – questa è  una legge storica, perché va a mettere mano ad un annoso problema che è quello dell’abbandono della campagna e della . Abbandono significa rimboschimento , problemi di dissesto idrogeologico ed erosione superficiale. Noi con questa legge, che alla fine è targata Belluno, vogliamo bloccare il bosco che avanza: non il vero bosco fatto di grossi tronchi, ma quella vegetazione spontanea che colonizza il terreno e che costituisce un problema a livello di controllo dell’ambiente”. Da precisare che parlando di agroenergie si indica quella biomassa coltivata per fini energetici. Anche la Biomassa legnosa può essere compresa in questa categoria anche se ci si riferisce a quei prodotti agricoli coltivati in campo, dalle piante erbacee alle piante arbustive fino ad arrivare a quelle arboree (ad es. piantagioni di pioppi). Dalla fermentazione dei vegetali ricchi di zucchero (mais, barbabietole e canna) si può ottenere alcool etilico e metanolo per combustili per motori endotermici, in sostituzione della benzina. Poi c’è il biodisel (frutto di materiale di scarto o costituito da colture) dedicate che si ottiene da colza, soia e girasole. In alcuni paesi si stanno sperimentando coltivazioni pilotate di vegetali a crescita veloce da utilizzare per produrre energia, ad esempio per alimentare piccole centrali elettriche, come negli USA, India e Giappone. La biomassa si ottiene dopo l’inserimento in un digestore nel quale si sviluppano microorganismi che con la fermentazione dei rifiuti formano il che questo può essere usato come carburante, combustibile per il riscaldamento e per la produzione di energia elettrica. Energia si ricava anche da smaltimenti dei rifiutiAnche dai rifiuti raccolti nelle città si può ricavare energia.

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