BIODIVERSITA’ AGRARIA: UN VIDEO DOCUMENTA REALTA’ IN VENETO

BIODIVERSITA' AGRARIA: UN VIDEO SU REALTA' IN VENETO

Nell’anno mondiale ONU per la biodiversità, anche il Veneto ha voluto ricordarsi della sua. Alla presenza di Franco Manzato, Assessore regionale all’Agricoltura e responsabili dell’agenzia regionale di Veneto Agricoltura, è stato presentato, presso l’” di (Treviso), il sulla biodiversità agraria in Veneto. Il dura 18 minuti circa – ha come titolo “Un gene di speranza” – è stato realizzato da Veneto Agricoltura, testi delle strutture tecniche dell’Azienda regionale, riprese e montaggio di “”di Marghera (Venezia). E’ un evento che Veneto Agricoltura ha dedicato all’anagrafe degli animali e dei vegetali autoctoni , costruita con un censimento che l’Azienda coltiva da anni. Per questo Veneto Agricoltura si è dotata di una precisa Azione sulla Biodiversità. Negli ultimi cinquant’anni nel solo Veneto si sono numerose specie animali, in particolare avicole e ovine. Un viaggio che individua nelle attività di conservazione animali e vegetali, un percorso che, sostenuto da specifici , possa anche giovare alla valorizzazione delle identità enogastronomiche tradizionali e quindi al turismo. Si sono estinte  nell’arco di qualche decennio sei razze di pecore, si è rischiato di perdere, tra le bovine, la mitica “Burlina”, che ha soltanto 300 capi, e con essa il formaggio Morlacco del Grappa. Per non parlare delle 13  razze avicole tra polli, tacchini e anatre ancora esistenti, ma a rischio, e conservate nell’Azienda rodigina di Veneto Agricoltura “Sasse Rami” di Ceregnano. E sul versante “vegetale”, cioè la difesa delle specie orticole, frutticole, viticole e cerealicole, sono state ricordate alcune realtà, come l’aglio “Polesano”, i carciofi Violetti “di Sant’Erasmo” e di “Chioggia”, le patate dolci, varie tipologie di mele e pere, i vecchi vitigni come la “Corbina” o la veneziana “Dorona” (tornata alla coltivazione nell’isola veneziana di Mazzorbo). Per i cereali il mais “Biancoperla” o lo “Sponcio”; o frumenti come il “Canove” o il “Piave”, per finire con i microbi. Di questi si occupa il Centro di Thiene(Vicenza) di Veneto Agricoltura, un Istituto per la Qualità e le Tecnologie Agroalimentari che é impegnato da diversi anni nell’isolamento dei microorganismi, nella conservazione di quelli provenienti da diversi alimenti tradizionali e della loro caratterizzazione genetica e tecnologica. “La globalizzazione e la mondializzazione mettono a rischio la biodiversità e con essa anche l’economia degli agricoltori e delle loro imprese. La biodiversità diventa dunque un obiettivo ambientale, etico, ma anche di indipendenza economica”: lo ha detto l’assessore regionale Manzato in occasione della presentazione del .

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