dalla amabile primizia della vendemmia del vin novello e ricrea l’atmosfera del giorno di festa, come un rituale di un tempo. Questo accadrà a Lavariano di Mortegliano il 12 e 13 novembre. In Friuli la tradizione culinaria dell’oca ha radici lontane: si ingrassavano oche indigene sin dal tempo deI Romani e lo storico Strabone ha lasciato scritto che a Aquileia esistevano schiavi ricercati per la loro abilità nell’ingozzare le oche non con il mais – allora inesistente – ma con i fichi secchi, per ottenere il pregiato fegato grasso (il noto foie gras). L’oca è stata una costante dell’economia rurale e della tavola friulana. Fino agli anni Trenta le oche erano il “maiale dei poveri”, meno costose da allevare ma molto redditizie, perché dell’oca si sfruttava tutto (pure le piume per cuscini e piumini da letto). Dopo una cinquantina d’anni in cui l’oca sostituita dal maiale era quasi scomparsa dal Friuli, il pennuto vive una nuova stagione: il Friuli Venezia Giulia ha il maggior numero di piccoli e medi allevamenti d’Italia; le sue carni fanno parte di piatti tipici che si trovano per la maggior parte nelle trattorie tipiche. |