ZOOTECNIA VENETA: DIRETTIVA NITRATI E TECNICHE SPANDIMENTO REFLUI SU TERRENO

A Mogliano Veneto (Treviso) una di proposte rivolte della veneta per rispondere ai limiti della “”. Questè è avvenuto all’Azienda Diana di “Veneto Agricoltura”. Se concimare i terreni è un’esigenza, spandere i liquami sottosuperficie (nei primi 10 cm) è una modalità preferibile allo spargimento rasoterra. L’efficacia della concimazione è la stessa ma, come è stato precisato, le emissioni in atmosfera di ammoniaca e le perdite in falda sono più : tra il 40 ed il 60% in meno (rispetto allo spandimento rasoterra) a seconda delle e della ventosità.  E questa è stata una delle conclusioni raggiunte da “RiduCaReflui”, progetto di Regione e “Veneto Agricoltura, impegnato a trovare soluzioni che valorizzino i nutrienti (soprattutto l’azoto) contenuti nei reflui zootecnici e ne contengano il carico inquinante salvaguardando i terreni e le acque profonde. In mostra barre distributrici a , adatte a ricche di residui o vegetazione; carrobotti con autolivellanti per una costante profondità di interramento e con organo di interramento snodato. Inoltre esempi di distribuzione del liquame eseguite contemporaneamente alle lavorazioni primarie del terreno. “Saranno sempre più utili – ha affermato Luigi Sartori dell’Università di Padova – quegli strumenti in grado di determinare la quantità e la composizione del refluo in tempo reale, magari abbinati a sistemi elettronici di bordo che regolino il flusso del prodotto distribuito”. Ma con quale obiettivo? Un corretto utilizzo agronomico delle deiezioni e apporto di elementi nutritivi al suolo; il contenimento delle perdite di azoto; l’allargamento del periodo di distribuzione; la riduzione del compattamento del terreno e delle emissioni di odori sgradevoli. Dopo i saluti dell’ di “Veneto Agricoltura” Paolo Pizzolato e l’introduzione dei lavori di Federico Correale di “Veneto Agricoltura”, la descrizione dei cantieri è stata fatta da Luigi Sartori e Stefano Guercini dell’Università di Padova. “L’impegno di Veneto Agricoltura con RiduCaReflui, per conto della Regione – ha sostenuto Pizzolato – è quello di agevolare gli allevatori fornendo un panel di possibili interventi mirati a rispettare i limiti della “” contenendone i costi derivati”. Come noto, la Conferenza Stato-Regioni ha da poco approvato uno schema di accordo sulla predisposizione entro il 2011 di uno studio finalizzato all’aggiornamento delle zone vulnerabili da nitrati e alla definizione dei carichi inquinanti attribuibili ai diversi settori civili e produttivi. Lo studio affiancherà il lavoro fin qui effettuato ai fini della richiesta di “deroga” a Bruxelles ai limiti attuali di azoto zootecnico per ettaro. Inoltre, presso l’Azienda Diana, è stato presentato il progetto comunitario “Life+Aqua (Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas),” di cui Veneto Agricoltura è partner. Coordinato dal CRPA di Reggio Emilia con le Regioni zootecniche del bacino padano, dove si concentra la maggior parte della produzione italiana di latte e carni suine e bovine, vuole dimostrare come l’integrazione di diverse strategie nella produzione e gestione del liquame sia utile a ridurre i nitrati. In particolare migliorando le tecniche di spandimento dei reflui sul terreno e con la protezione delle acque sia superficiali che di falda attraverso le fasce tampone boscate e la fitodepurazione a “flusso verticale”.

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