LE BIOENERGIE SONO LEVA PER COMPETITIVITA’ MA NON DEVONO SOSTITUIRE PRODUZIONE ALIMENTARE

Ministro Saverio Romano

Il Ministro delle politiche agricole Romano (nella foto), in una esclusiva a Veronafiere ha trattato l’argomento bionergie e la produzione alimentare. Questo il testo: “Quella della bioenergie può e deve essere una fonte di reddito complementare per gli agricoltori, ma non deve in nessun modo sostituire quello derivante dalla all’uso alimentare: per il nostro Governo rappresenta un punto fermo”. In sintesi: “Le energie da fonti rinnovabili agricole sono una leva per la competitività». Per il ministro Romano, la barra del timone è puntata su un principio di complementarietà delle agroenergie all’agricoltura, intesa in senso più ampio. Così infatti afferma in un’ rilasciata a Veronafiere, in occasione di Bioenergy , il salone dedicato alle fonti rinnovabili in agricoltura, al via oggi (e fino a venerdì) in con Solarexpo. L’ integrale rilasciata dal ministro Romano  è sul sito www.bioenergyexpo2011.com. La ricetta vincente per le energie verdi in agricoltura, secondo Romano è dato da un mix calibrato, in cui giochi un ruolo fondamentale «la filiera corta per soddisfare il fabbisogno energetico delle aziende, ma anche per fornire ai produttori un reddito complementare e allo stesso tempo tutelare la , il paesaggio e l’ambiente”. Resta da risolvere il nodo della coesistenza fra agroenergetiche e quelle destinate all’alimentazione (food così come feed). Un punto sul quale il ministro raccomanda di evitare «posizioni preconcette». L’Italia “deve fare i con una quantità limitata di terreno agricolo. Per questo è fondamentale lavorare a una adeguata pianificazione dei agroenergetici, alla quale segua un attento di controllo e indirizzo. La valorizzazione agroenergetica dei sottoprodotti può tradurre in reddito quelli che oggi rappresentano costi per le imprese, contribuendo anche ad innalzare la compatibilità ambientale delle attività agricole ed agroalimentari”. Per non restare fanalino di coda nella produzione di energia pulita, molta attenzione va dedicata alla fase di start-up, “anche garantendo una sorta di “via preferenziale” dal punto di vista burocratico». Ma attenzione, per il ministro Romano, «a non confondere la volontà della pubblica amministrazione di controllare l’effettiva realizzazione degli impianti con un “accanimento burocratico”. Positiva la proposta del collega all’Economia, Giulio Tremonti, di una politica comunitaria sulle rinnovabili. Ha detto infatti Romano: “Un’iniziativa assunta a livello europeo avrebbe un impatto maggiore, anche se sarebbe indispensabile calibrare nella maniera migliore un programma di questo tipo, adattandolo alle esigenze e alle caratteristiche di ogni singolo Stato”.

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