TABACCHICOLTURA VENETA: DA UE FILIERA E REGIONE AUSPICANO SOSTEGNO RICONVERSIONE

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A Bovolone (Verona) un convegno organizzato da Coldiretti su “La tabacchicoltura italiana: tra opportunità e prospettive”; l’occasione è stata soprattutto per parlare di riconversione e ristrutturazione della filiera, benchè la produzione veneta di tabacco occupa in Italia un ruolo di , per quantità, qualità, valore economico: ci sono circa 400 imprenditori che coltivano quasi 8 mila ettari per 26 mila tonnellate di prodotto all’anno. La filiera realizza un valore pari a 62 milioni di euro annui, coltivando prevalentemente , varietà ricercata dalle multinazionali. Il comparto dà occupazione a circa 17 mila addetti, nelle lavorazioni in campo nelle manifatture. Il negoziato per il tabacco relativo alla 214 (Gestione agrocompatibile delle agricole) ha visto impegnato anche il Veneto ai tavoli comunitari. “La Commissione Europa – ha ricordato l’ass.regionale all’ Manzato – ha un modo di concepire i problemi molto formale, che a volte pare slegato dalle esigenze sociali e del territorio e che mette di fronte ad una barriera di norme e regolamenti. Noi ci siamo trovati davanti a due funzionari con due posizioni diverse sull’interpretazione da dare rispetto ad un settore ancora frainteso. Sulle misure ambientali a sostegno dei produttori ancora non ci siamo, mentre dobbiamo essere consapevoli che il cosiddetto mondiale darà una mano al comparto solo se ci sarà anche il sostegno al reddito”.
“Ci presenteremo nuovamente all’Unione Europea – ha concluso Manzato – e lo faremo unitariamente. Ritengo che la qualità del nostro prodotto e dei produttori ci daranno la forza per tenere alto il livello delle richieste. Nel muoveremo altri strumenti finanziari, come le Misure 121 e 144 del PSR, finalizzate alla ristrutturazione e conversione del settore”.La proposta della tabacchicoltura veneta è unitaria e di tutta la filiera; sono i produttori i veri protagonisti; lo deve capire anche la Comunità Europea. Ci presenteremo unitariamente a Bruxelles per far valere le nostre ragioni”.

Nel settore del tabacco la produzione veneta occupa in Italia un ruolo di , per quantità, qualità, valore economico: circa 400 imprenditori coltivano quasi 8 mila ettari per 26 mila tonnellate di prodotto all’anno. La filiera realizza un valore pari a 62 milioni di euro annui, coltivando prevalentemente , varietà ricercata dalle multinazionali. Il comparto dà occupazione a circa 17 mila addetti, nelle lavorazioni in campo nelle manifatture.
Il negoziato per il tabacco relativo alla 214 (Gestione agrocompatibile delle agricole) ha visto impegnato anche il Veneto ai tavoli comunitari. “La Commissione Europa – ha ricordato Manzato – ha un modo di concepire i problemi molto formale, che a volte pare slegato dalle esigenze sociali e del territorio e che mette di fronte ad una barriera di norme e regolamenti. Noi ci siamo trovati davanti a due funzionari con due posizioni diverse sull’interpretazione da dare rispetto ad un settore ancora frainteso. Sulle misure ambientali a sostegno dei produttori ancora non ci siamo, mentre dobbiamo essere consapevoli che il cosiddetto mondiale darà una mano al comparto solo se ci sarà anche il sostegno al reddito”.
“Ci presenteremo nuovamente all’Unione Europea – ha concluso Manzato – e lo faremo unitariamente. Non prometto nulla, non è il mio stile, ma la qualità del nostro prodotto e dei nostri produttori ci danno la forza per tenere alto il livello delle richieste. Nel muoveremo altri strumenti finanziari, come le Misure 121 e 144 del PSR, finalizzate alla ristrutturazione e conversione del settore”.

“La proposta della tabacchicoltura veneta è unitaria e di tutta la filiera; sono i produttori i veri protagonisti; lo deve capire anche la Comunità Europea. Ci presenteremo unitariamente a Bruxelles per far valere le nostre ragioni”. Lo ha ribadito questa mattina l’assessore all’ del veneto Manzato, intervenendo a Bovolone, in provincia di Verona, al convegno organizzato da Coldiretti su “La tabacchicoltura italiana: tra opportunità e prospettive”.
Nel settore del tabacco la produzione veneta occupa in Italia un ruolo di , per quantità, qualità, valore

TABACCO. MANZATO: A BRUXELLES CON LA FILIERA. SOSTEGNO A CONVERSIONE E RISTRUTTURAZIONE

COMUNICATO STAMPA N° 175 DEL 01/02/2011

(AVN) – Bovolone (Verona), 1 febbraio 2011

“La proposta della tabacchicoltura veneta è unitaria e di tutta la filiera; sono i produttori i veri protagonisti; lo deve capire anche la Comunità Europea. Ci presenteremo unitariamente a Bruxelles per far valere le nostre ragioni”. Lo ha ribadito questa mattina l’assessore all’ del veneto Manzato, intervenendo a Bovolone, in provincia di Verona, al convegno organizzato da Coldiretti su “La tabacchicoltura italiana: tra opportunità e prospettive”.
Nel settore del tabacco la produzione veneta occupa in Italia un ruolo di , per quantità, qualità, valore economico: circa 400 imprenditori coltivano quasi 8 mila ettari per 26 mila tonnellate di prodotto all’anno. La filiera realizza un valore pari a 62 milioni di euro annui, coltivando prevalentemente , varietà ricercata dalle multinazionali. Il comparto dà occupazione a circa 17 mila addetti, nelle lavorazioni in campo nelle manifatture.
Il negoziato per il tabacco relativo alla 214 (Gestione agrocompatibile delle agricole) ha visto impegnato anche il Veneto ai tavoli comunitari. “La Commissione Europa – ha ricordato Manzato – ha un modo di concepire i problemi molto formale, che a volte pare slegato dalle esigenze sociali e del territorio e che mette di fronte ad una barriera di norme e regolamenti. Noi ci siamo trovati davanti a due funzionari con due posizioni diverse sull’interpretazione da dare rispetto ad un settore ancora frainteso. Sulle misure ambientali a sostegno dei produttori ancora non ci siamo, mentre dobbiamo essere consapevoli che il cosiddetto mondiale darà una mano al comparto solo se ci sarà anche il sostegno al reddito”.
“Ci presenteremo nuovamente all’Unione Europea – ha concluso Manzato – e lo faremo unitariamente. Non prometto nulla, non è il mio stile, ma la qualità del nostro prodotto e dei nostri produttori ci danno la forza per tenere alto il livello delle richieste. Nel muoveremo altri strumenti finanziari, come le Misure 121 e 144 del PSR, finalizzate alla ristrutturazione e conversione del settore”.

: circa 400 imprenditori coltivano quasi 8 mila ettari per 26 mila tonnellate di prodotto all’anno. La filiera realizza un valore pari a 62 milioni di euro annui, coltivando prevalentemente , varietà ricercata dalle multinazionali. Il comparto dà occupazione a circa 17 mila addetti, nelle lavorazioni in campo nelle manifatture.
Il negoziato per il tabacco relativo alla 214 (Gestione agrocompatibile delle agricole) ha visto impegnato anche il Veneto ai tavoli comunitari. “La Commissione Europa – ha ricordato Manzato – ha un modo di concepire i problemi molto formale, che a volte pare slegato dalle esigenze sociali e del territorio e che mette di fronte ad una barriera di norme e regolamenti. Noi ci siamo trovati davanti a due funzionari con due posizioni diverse sull’interpretazione da dare rispetto ad un settore ancora frainteso. Sulle misure ambientali a sostegno dei produttori ancora non ci siamo, mentre dobbiamo essere consapevoli che il cosiddetto mondiale darà una mano al comparto solo se ci sarà anche il sostegno al reddito”.
“Ci presenteremo nuovamente all’Unione Europea – ha concluso Manzato – e lo faremo unitariamente. Non prometto nulla, non è il mio stile, ma la qualità del nostro prodotto e dei nostri produttori ci danno la forza per tenere alto il livello delle richieste. Nel muoveremo altri strumenti finanziari, come le Misure 121 e 144 del PSR, finalizzate alla ristrutturazione e conversione del settore”.

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