COLDIRETTI VENETO E DDL SULL’ETICHETTATURA

Ddl su etichettatura:

“Una legge liberale, per tutta la collettività”:  così lo ha definito Giorgio , Pres.di , dopo l’ok definitivo ed unanime da parte della della Camera il che obbligatoria l’indicazione dell’origine sui prodotti. ”Oltre a rappresentare, per il consumatore, una bussola geografica nel agroalimentare – ha aggiunto – il provvedimento apre uno scenario giuridico assolutamente innovativo: tutto ciò che non è conforme a quanto in etichetta viene equiparato alla pubblicità ingannevole, mentre possono essere fornite indicazioni di carattere salutistico. Per capire la portata della normativa – secondo – basti pensare che se una confezione rappresenta in etichetta un frutto, per esempio una pesca, lo deve contenere. E se c’è un tricolore, il contenuto dev’essere di produzione nazionale. Per finora la cosa era tutt’altro che scontata”. Riportando sulle etichette l’indicazione del luogo di origine degli alimenti si assicurerà un’informazione completa e una maggior tutela dei consumatori e di quei produttori onesti che puntano alla qualità. In questo modo si rafforzerebbe la prevenzione e si reprimerebbero più facilmente le frodi alimentari», ha sostenuto Roberto Burdese, Presidente di Slow Food Italia. “In momenti di crisi come questo, in cui l’emergenza diossina sta sconvolgendo i mercati europei, è fondamentale che i consumatori ricevano informazioni precise sull’origine degli alimenti acquistati. Non dimentichiamo però come lo scandalo della diossina sia scoppiato non per l’assenza di norme, ma per la loro mancata applicazione da parte dei produttori», ha continuato Burdese. Come dimostrato nel caso dell’etichettatura dell’olio d’oliva, l’UE è restia ad approvare leggi che impongano criteri troppo restrittivi e quindi potenzialmente lesivi della libera circolazione delle merci. Si vuole infatti evitare la cristallizzazione delle abitudini dei consumatori, che tendono a favorire prodotti caratterizzanti del proprio Paese di origine. Da ricordare che la  Europea ha 90 gg per pronunciarsi sull’ammissibilità di questa legge. In caso di parere negativo, lo Stato ha la possibilità di apportare le relative modifiche, e solo in caso di inadempienza potrà essere avviata una procedura d’infrazione. La direttiva europea del 1979 costituisce la base normativa per ciò che riguarda le etichette e si riferisce a elementi come la scadenza, il grado alcolico o anche l’origine, ma solo quando dalla sua omissione il consumatore potrebbe subire inganno o disorientamento appunto sulla provenienza del prodotto.

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