PREVISIONI VENDEMMIALI NEL NORDEST NEL SEGNO DELL’OTTIMA QUALITA’

La 2011, che nel inizierà tra pochi giorni, sarà destinata a lasciare il segno, parola di esperti. Del resto, le premesse per un’annata eccezionale non mancano visto che le uve si presentano sane e stanno giungendo a maturazione in maniera ottimale. Il punto durante un convegno sulle previsioni vendemmiali nel Nordest e nel resto d’Italia, promosso da Agricoltura a Legnaro (), in programma quest’anno il 3 agosto (ore 9.30) dato che le operazioni di raccolta inizieranno a ridosso di ferragosto, vale a dire con 10-15 giorni di anticipo rispetto allo scorso anno. Nel corso dell’evento, presente l’ di Agricoltura, Paolo , saranno forniti i primi dati previsionali della nelle province venete, del Friuli-Venezia Giulia e del Trentino-Alto Adige. Previsti, inoltre, collegamenti con esperti delle Regioni Piemonte, Toscana, Puglia e Sicilia, per fornire agli operatori del settore un quadro esauriente sui quantitativi di raccolta e la qualità delle uve della vendemmia2011. I primi dati a disposizione, raccolti con la collaborazione di Avepa e di -Vit di Conegliano, mostrano un calo delle uve a bacca rossa, mentre per le uve bianche la produzione non dovrebbe scostarsi da quella dello scorso anno, ma questo dato non può essere generalizzato per tutte le province. In provincia di , per esempio, le uve rosse più importanti (Merlot e Friularo) dovrebbero vedere una riduzione quantitativa stimata di circa il 15% rispetto allo scorso anno. In , invece, una riduzione del 7-10% è annunciata per i Pinot e le altre uve a maturazione precoce; un calo del 15-20%, sempre rispetto allo scorso anno, è previsto per il Merlot e il . Anche a Treviso è previsto un calo di produzione per le uve a bacca rossa, mentre a Verona non sono previste riduzioni. In controtendenza invece Venezia, Rovigo dove addirittura si un incremento della raccolta di uve rosse rispettivamente del 35 e de 10%. Tutt’altra storia invece per le uve a bacca bianca per le quali in tutte le province venete è previsto un leggero incremento rispetto allo scorso anno. A Legnaro non si parlerà solo di . Michele Zanardo, vice presidente del Comitato Nazionale Vini, parlerà anche di politica vitivinicola europea. Cosa è stato evidenziato? L’esperienza insegna che ad annate precoci corrispondono grandi risultati qualitativi, di conseguenza, l’attuale equilibrio che si registra nelle diverse aree viticole del ha tutte le premesse per garantire un’annata di alta qualità. Questo è quanto i tecnici, non solo del -Vit, ma anche della Regione , ARPAV, Agricoltura, delle Province Autonome di Trento e Bolzano e della Regione Friuli-Venezia Giulia, coordinati da Europe Direct-Ufficio Stampa di  Agricoltura, hanno raccolto percorrendo i vigneti del Nordest per comprendere se quella del 2011 sarà davvero un’annata eccezionale. I presupposti ci sono, anche se l’attesa fa stare i produttori con il fiato sospeso. E’ evidente infatti che da qui in avanti l’andamento meteorologico dovrà smetterla di fare le bizze, come sta accadendo da qualche settimana. Analizziamo meglio gli indicatori e capiremo perché.

Evoluzione meteorologica: dopo un inverno piovoso, umido e freddo, marzo ha segnato un improvviso cambio di direzione con un netto aumento della temperatura fino a portarsi su valori sensibilmente sopra la media. Aprile ancor più ha accentuato questa tendenza con livelli estremi (ondate di calore) intorno alla prima decade.  La vite ha prontamente reagito a questo “volano termico” germogliando anticipatamente e giungendo rapidamente a fioritura (varietà precoci intorno al 20 di maggio). Giugno si è riportato su valori medi fino alla prima decade di luglio, per andare poi verso temperature inusualmente fresche nella seconda parte: un percorso termico quindiaccidentato e imprevedibile. Quindi, anche a causa delle intense precipitazioni dalla metà di maggio, si possono prevedere grappoli un po’ più spargoli (ovvero aperti, con acini radi e palesemente liberi) e di peso inferiore alla media. Nonostante ciò l’aspetto sanitario non ha destato allarmi di rilievo, risultando peronospora, oidio e botrite controllate dai consueti interventi. Molto più preoccupanti invece le segnalazioni a carico di Flavescenza, Legno nero e Mal dell’Esca; Black-rot da tenere sotto osservazione e da non confondere con altre sintomatologie.

Aspetti quantitativi: nella provincia di  si segnala un netto calo delle varietà a bacca nera, con punte anche del 15/20% per Merlot e Friularo; un +5% è atteso invece per la varietà Glera, mentre per il Pinot grigio la produzione dovrebbe rimanere sui livelli del 2010. Anche nella provincia diVicenza è previsto un calo delle uve nere (Merlot e ) del 15/20%; Glera e Garganega invece dovrebbero rimanere sui livelli dello scorso anno, mentrePinot grigio e Chardonnay potrebbero subire una riduzione del 7/10%. In provincia di Venezia si segnala un incremento del 5% per il Merlot e una riduzione della stessa percentuale per il Pinot grigio. A Verona, le uve nere dovrebbero attestarsi sulle quantità dello scorso anno, mentre per la Garganega si prevede una riduzione del 3%. Anche in provincia di Treviso si prevede una leggera flessione delle uve nere, compensata da un +6/7% delle uve bianche (non solo Prosecco). Infine, per quanto riguarda Rovigo si prevede un incremento produttivo del +35% dovuto all’entrata in produzione di nuovi impianti, come pure a Belluno (+17). In Friuli-Venezia Giulia la 2011 non dovrebbe scostarsi da quella dello scorso anno, anche se nella zona del Collio si prevede un+5% per le uve a bacca bianca. Stesso quadro in Provincia di Bolzano e Trento, dove però il peso dei grappoli risulta essere del 10/15% inferiore rispetto al 2010, ma questo non dovrebbe incidere sulla quantità finale. Nel corso del convegno di Legnaro è stato effettuato anche un collegamento con esperti vitivinicoli delle Regioni Piemonte, Toscana, Puglia e Sicilia proprio per tastare il polso delle altre principali aree vocate del territorio nazionale. In sintesi, la fotografia che ne è venuta fuori ricalca la situazione triveneta, ovvero: anticipata di qualche giorno; buono stato vegetativo; varietà a bacca nera in contrazione; nel complesso minor carico produttivo; buone aspettative vendemmiali e di conseguenza per il prodotto finale.In sintesi sulla qualità delle uve: a fine luglio l’aspetto del vigneto si presentava pienamente rispondente alle attese per una regolare maturazione che tutti hanno segnalato su livelli di 0.5/0.8 ° Babo (l’unità di misura impiegata per definire il titolo alcolometrico presente in un mosto) in più rispetto al 2010. Il dato è positivo. Gli attuali accumuli zuccherini sono confortanti con valori simili al 2009 per le varietà precoci e invece prossimi al 2007 per le restanti varietà. Date le temperature contenute di questo periodo, i valori acidi delle uve si stanno mantenendo su buoni livelli e questo risulta essere in piena rispondenza con le attese degli spumantisti. La colorazione delle uve nere è in piena fase di completamento. Spazio ora a giornate soleggiate e notti fresche e arieggiate: si potrà così parlare definitivamente di un’annata viticola da ricordare per qualità.

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