La tracimazione controllata delle acque dall’invaso di Mignano, nel comune di Vernasca (Piacenza) è in atto: così, la procedura di collaudo della diga, gestita dal Consorzio di bonifica di Piacenza, è entrata nella sua fase cruciale. Le acque infatti, dopo aver gradualmente riempito l’invaso nei giorni scorsi, sono arrivate ad una quota tale da aver generato, come voluto dalla procedura, l’inizio dello “sfioro” (foto). “E’ fondamentale poter gestire il collaudo dell’opera in condizioni ordinarie e non durante eventi di piena. Solo un anno fa – ha evidenziato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – sarebbe stato impensabile avviare una simile procedura, perché stavamo vivendo un momento di grave siccità in Emilia Romagna. Le aumentate potenzialità dell’opera incrementeranno la capacità di resilienza del territorio ai cambiamenti climatici.” Raggiunta la quota di 337,80 metri sul livello del mare (vale a dire un volume di poco più di 11 milioni e mezzo di metri cubi, cioè oltre 11 miliardi di litri!), l’acqua verrà mantenuta a tale altezza per un periodo di stazionamento; in seguito, il livello verrà abbassato gradualmente di 2 metri per tornare alla quota attualmente autorizzata. “Finalmente restituiamo l’invaso, nella sua massima efficienza, ad un territorio che ha cambiato volto dopo la realizzazione della diga – ha dettoa Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza – Possiamo affermare che è stata gestita bene per quasi un secolo ed oggi siamo nelle condizioni di mantenerla con moderna efficienza. L’attuale collaudo è il risultato dello sforzo di tanti soggetti in oltre un decennio di opere di ristrutturazione.” Il presidente ANBI ha aggiunto: “Ottenuto un esito positivo dal collaudo, le potenzialità della diga segneranno un’importante tappa nella vita della Val d’Arda: da una parte, maggior forza alla funzione irrigua e dunque allo sviluppo dell’economia, mentre dall’altra, l’aumento delle capacità di contenimento delle piene a difesa del territorio”. La diga di Mignano è stata inaugurata il 24 maggio del 1934. In seguito, negli anni ‘69-’70, il suo utilizzo ha subito limitazioni, da parte dell’allora Genio Civile, per l’inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto a valle dello sbarramento. Negli anni ‘80 del secolo scorso subentrarono ulteriori limiti di invaso, dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente. Si resero così necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni ‘90 e finanziati dal Ministero dell’Agricoltura; al termine è stata avanzata, da parte del Consorzio di bonifica di Piacenza, la richiesta di autorizzazione al collaudo, ora avviato. Da ANBI si è appreso che a giorni sono attesi, in sopralluogo, soggetti ministeriali e regionali: dalla Commissione nazionale Collaudo ai funzionari degli enti preposti.

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