Secca e forte protesta della Regione Veneto sulle risorse date ai profughi e non ai pensionati in difficoltà. Elena Donazzan, assessore al lavoro, ha commentato gli ultimi dati sul numero e importi degli assegni previdenziali erogati in Veneto. Secondo la ‘fotografia’ elaborata dagli uffici regionali – su dati INPS – delle 1.440.832 posizioni previdenziali, 332 mila non raggiungono la soglia dei 500 euro (equivalente alla minima sociale), e 1.009.155 (pari al 70 per cento del totale dei pensionati veneti) percepiscono un assegno inferiore ai mille euro. “Oltre un milione di veneti sopravvive con una pensione sotto ai mille euro e di questi uno su tre non arriva ai 500 euro al mese. Il premier Renzi e il ministro Alfano, così prodighi nell’affermare il dovere all’accoglienza verso i migranti, si chiedono come possano sentirsi milioni di pensionati che, dopo una vita di duro lavoro, fanno fatica ad arrivare a fine mese?”. “Non è difficile immaginare – ha detto in una nota Donazzan – cosa possa pensare un pensionato veneto, un artigiano o un agricoltore che ha lavorato tutta la vita 12 ore al giorno, sin dagli anni dell’adolescenza, e si ritrova con una misera pensione, di fronte alla roboanti dichiarazioni del premier che sostiene di aver abbassato le tasse e rilanciato il paese, e agli annunci del ministro Alfano pronto ad accogliere profughi e migranti e generoso nel promettere mezzi e strumenti a cooperative ed enti locali per i piani di protezione”. “Questa politica di slogan ad effetto senza conoscenza delle smagliature e delle lacune del welfare nazionale – ha concluso Donazzan – denota superficialità e arroganza e assenza di responsabilità verso gli italiani, i veneti in particolare, abituati a lavorare duro, a risparmiare e a non lamentarsi”. L’esponente del Veneto ha sostenuto che Il governo dovrebbe prendere atto che non siamo nelle condizioni di accogliere più nessuno e dobbiamo invece preoccuparci dei problemi e delle difficoltà dei nostri concittadini, in primis dei nostri anziani: “chiedo che i due miliardi destinati ai profughi, con i 35 euro di diaria giornaliera dati alle cooperative che li accolgono, siano ridistribuiti per innalzare le pensioni minime per far vivere dignitosamente i nostri anziani”.

Lascia un commento