Da un’indagine di VenetoCongiuntura, nel secondo trimestre 2015, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato un aumento del +0,2%, in linea con lo scorso trimestre (era +0,2%). L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Edilcassa Veneto e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente. Prosegue la dinamica di lieve miglioramento per il mercato delle costruzioni senza particolari differenze tra imprese artigiane (+0,2%) e non artigiane (+0,3%). Dopo molti anni con variazioni negative, si mantiene un andamento positivo – per quanto debole – dovuto anche al sentiment delle imprese rispetto all’andamento del fatturato, che presenta per la prima volta dall’inizio della crisi tendenza allo zero. Si tratta di una fase di galleggiamento i cui contorni saranno più chiari nei prossimi trimestri. Osservando la dinamica per classi dimensionali, le imprese di media dimensione presentano un dato negativo (-0,4%), mentre quelle più strutturate hanno dinamica positiva (+0,3%). Dal punto di vista territoriale, le differenze rispetto alla dinamica media evidenziano una situazione instabile: crescono i mercati nelle province di Verona (+0,5%), Vicenza (+0,5%), Belluno (+0,7%), Venezia (+0,4%) e Padova (+0,5), resta stabile Rovigo (+0,1) ma si contrae in maniera significativa a Treviso (-1%). «Se le promesse del Governo circa un drastico ridimensionamento della tassazione sulla casa dovessero trovare, come auspichiamo, conferma, forse a partire dal primo trimestre del 2016 potremo abbandonare quella che adesso è una doverosa prudenza». Non autorizza entusiasmi l’indagine sulle costruzioni ed il presidente di Unioncamere del Veneto, Fernando Zilio, se ne fa interprete. «Il fatturato che rimane ancorato ad un aumento dello 0,2% senza che, parimenti, crescano le aspettative delle imprese, dimostra una volta di più che servono interventi in grado di dare una scossa ad un comparto che, forse più di ogni altro, ha sofferto sette anni di crisi lasciando sul campo decine di imprese, soprattutto di piccole dimensioni e con esse anche migliaia di lavoratori». Bene la promessa di un abbattimento della tassazione. «Ma mai come in questo caso – conclude Zilio – la promessa è debito. In caso contrario rischieremmo una crisi di fiducia dai risvolti difficilmente valutabili». Per Virginio Piva, presidente Edilcassa Veneto, «la crisi, nostro malgrado, non è ancora finita e le nostre imprese sono ancora in difficoltà. Il segno positivo è molto debole e senza un aiuto concreto dal sistema finanziario e politico il settore non riuscirà ad agganciare la ripresa complessiva, un appuntamento per oggi trainata più che altro dai bassi prezzi del petrolio e dalle esportazioni. Aspettiamo, purtroppo senza troppa fiducia, che il sistema del credito torni finalmente a fianco delle imprese e che le politiche fiscali diventino meno punitive per il mondo dell’edilizia».

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