Politica nuova per il turismo balneare verso il Governo e l’Europa. L’occasione è stata al primo confronto, a tutto campo, durante le tre giornate (5-7/9) del G20 delle spiagge italiane, svoltosi al Savoy Beach di Bibione (Venezia), in cui sono emerse problematiche e necessità di attivare delle best practice condivise da tutte le località: tipo l’overtourism come criticità che mette a rischio l’equilibrio sociale e ambientale; la consapevolezza del prodotto balneare che deve essere affiancato da un altro tipo di offerta; i rischi derivanti dalla direttiva Bolkestein sulle procedure di gara per l’assegnazione delle concessioni dopo il 2020; la necessità di tutelare le spiagge (una normativa che consenta ai comuni, con i bilanci in regola, di assumere agenti di polizia locale e questo alla luce dei ultrafrequenti atti di illegalità sulle spiagge, e quindi di poter offrire all’ospite una vacanza sicura, non solo lungo gli arenili, ma nelle piste ciclabili e nei lungomare) e l’ambiente che costituiscono la prima motivazione di viaggio soprattutto per le nuove generazioni, per i nord europei e per il mercato asiatico. I lavori – presenti i sindaci o delegati della spiagge di Jesolo, Caorle, Cavallino-Treporti, Chioggia, Lignano, Grado, Riccione, Rimini, Bellaria-Igea Marina, Vieste, Sorrento, Cervia, Cattolica, Comacchio, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Forio, Arzachena, Ischia e Bibione – si sono sviluppati su 16 tavoli raggruppati in 6 macro-temi. (nella foto del G20, gruppo di sindaci partecipanti). A Bibione hanno preso parte esperti (non solo italiani), autorità ministeriali, operatori turistici, opinion maker, accademici e assessori regionali. Tutti confluiti a Bibione per scrivere il futuro del turismo balneare del nostro Paese. Oltre a quello già pubblicato su Veniceonair, da segnalare la scelta di Arzachena che è stata quella “di puntare al turismo di qualità che si è confermata vincente”, come condiviso dagli esperti presenti all’evento. La rappresentanza del G20 delle spiagge italiane ha concordato sul fatto che l’overtourism è una criticità per le nostre località. Accontentarsi solo all’incremento dei numeri delle presenze porta a un eccesso di consumo del territorio ed è controproducente. L’overtourism produce esternalità negative per la comunità ospitante (file, attese, sporcizia, intolleranza, ecc.) e per il visitatore, che percepisce la località scarsamente accogliente. La competizione oggi è con il resto del mondo e vincere la sfida si vince solo con alta qualità dei servizi, comportamenti sostenibili e un ambiente sano, come ha sostenuto Ragnedda, sindaco della località sarda. A livello di G20, la prosposta è stata quella di creare un tavolo permanente coinvolgendo la comunità scientifica e il mondo imprenditoriale per chiedere maggiore attenzione a livello nazionale e comunitario per località ad alta densità turistica stagionale. L’importanza del territorio e la tutela delle spiagge sono tornate al primo posto nella discussione perchè la direttrice primaria degli stabilimenti balneari è sempre l’ambiente e la sua salvaguardia. Ciscun rappesentante delle località balneare presenti ha colto l’occasione di illustrare le singole problematiche locali; ad esempio, la differenza potenziale di Bibione e Lignano che hanno litorali di 17 chilometri di spiaggia, per la maggior parte attrezzate con concessioni balneari mentre ad Arzachena, ci sono soltanto 51 spiagge e calette lungo 88 chilometri di costa. Tutte realtà diverse ma spinte dalla necessità di far squadra e presentare richieste omogenee sugli scenari futuri, sempre nel rispetto dell’ambiente. E ancora è stato ricordato che alcuni dei comuni partecipanti al G20 si sono dotati della certificazione ambientale Emas: ciò significa puntare alla qualità e trasmettere un messaggio chiaro anche al turista che, ad esempio, sceglie una località per la mobilità totalmente sostenibile (le spiagge si raggiungono solo in bici o nel centro urbano viaggiano solo mezzi elettrici). I partecipanti al G20 sono stati concordi poi su un programma di governo del territorio che non sia orientato solo alla trasformazione in termini di edificazione, ma che sia intersettoriale e al suo interno recepisca i piani per la gestione di tutte le risorse territoriali come le aree verdi e gli spazi acquei. Doveroso il commento finale di Pasqualino Codognotto, sindaco di Bibione-S.Michele al Tagliamento: “ora abbiamo uno strumento molto importante per fare sinergia e sta a noi protagonisti del sistema spiagge farlo funzionare”.

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