L’area archeologica di Monte di San Martino (tra i comuni di Riva del de Tenno) è una delle più estese e significative del Trentino e occupa un posto di rilevanza nell’archeologia dell’intero arco alpino. Il sito (nella foto) conserva le testimonianze di oltre duemila anni di storia; in seguito alle ricerche condotte nel corso degli anni l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento ha realizzato un percorso di visita. Situata a 850 metri di altitudine, l’area archeologica di Monte San Martino ha restituito tracce di frequentazioni a partire dalla seconda età del Ferro, in particolare dal III secolo a.C., quando il sito ospita un luogo di culto. La destinazione sacra dell’area continua nella successiva età romana, quando viene edificato un santuario i cui resti sono ancora visibili. A poca distanza dal santuario sono emerse le murature di alcuni edifici di un villaggio costruito probabilmente con finalità militari quando il santuario era oramai in disuso. Infine, nel corso dell’alto medioevo sulle rovine del villaggio è sorta una chiesa, frequentata fino all’età moderna. Nell’estate 2016 si è conclusa un’importante opera di restauro proprio nella zona meridionale del sito corrispondente al villaggio e alla chiesa. La direzione scientifica dei lavori è stata di Nicoletta Pisu e Cristina Dal Rì dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali, la direzione dei lavori è stata affidata all’architetto Giorgia Gentilini mentre il coordinamento della Sicurezza è stato svolto da Michele Ravidà. I lavori sono stati eseguiti dal Consorzio Ars di Trento, coadiuvato da ArcheoGeo snc, Mandello del Lario (LC) per la parte di sorveglianza e consulenza archeologica. La manutenzione dell’area è resa possibile grazie alla collaborazione del Servizio sostegno occupazionale e valorizzazione ambientale. L’area è dotata di percorsi corredati da pannelli informativi in italiano e inglese, zone di sosta e un punto informativo. La storia di Monte San Martino è ricostruita nel centro di documentazione di Pranzo, in spazi gestiti dalla locale Associazione Culturale San Martino. I reperti più significativi ritrovati nel sito sono esposti nella sezione archeologica del MAG di Riva del Garda. Da sottolineare l’importante ruolo svolto dalle Amministrazioni comunali di Tenno e di Riva del Garda che nel corso degli anni hanno contribuito alla valorizzazione dell’area, sostenendo lo svolgimento delle campagne di scavo condotte anche con le Università di Trento, Padova, Leicester. L’esito degli ultimi interventi di restauro e di valorizzazione effettuati nel sito è stato presentato durante un incontro che ha visto tra gli altri Franco Marzatico, dirigente della Soprintendenza per i beni culturali, Nicoletta Pisu, responsabile scientifico delle ricerche archeologiche, Giorgia Gentilini, direttore lavori, nonché del sindaco di Tenno Gianluca Frizzi e Anna Cattoi del Comune di Riva.

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