Su direttive della nuova presidente della Croazia, Kolinda Grabar Kitarovic, un busto del maresciallo Tito è stato tolto da una sala del Palazzo della Presidenza della repubblica. Grabar Kitarovic, eletta a gennaio nelle file del partito conservatore Unione democratica croata (Hdz), all’opposizione, ha definito più volte il maresciallo Tito “un dittatore comunista”. Di conseguenza il busto di marmo non dovrebbe avere posto nel palazzo presidenziale, accanto alle sculture di altri illustri e noti personaggi della storia croata. La sua decisione di rimuovere Tito dalla villa costruita per lui e nel 1992 divenuta sede del presidente della Croazia ha suscitato molte polemiche e divisioni nell’opinione pubblica. Tito, nonostante i molti errori, secondo alcuni, rimane uno dei più grandi personaggi della storia del Paese, che ha guidato la resistenza antifascista dei popoli jugoslavi e poi nel 1948 ruppe con Stalin costruendo un tipo di società socialista molto meno oppressiva in paragone ai Paesi rimasti nell’orbita sovietica. Per altri non è stato altro che un atroce dittatore comunista, responsabile di migliaia di morti nelle repressioni e vendette sommarie contro i nemici nella guerra, tra cui molti croati. Dove è finito il busto di Tito, insieme ad altre centinaia di oggetti e opere d’arte? E’ stato consegnato al museo che gestisce la sua casa natale che si trova in un villaggio non lontano da Zagabria.

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