Al Polo Zanotto dell’Università di Verona, si è conclusa la business plan competition “Start Cup Veneto 2017”. La competizione per la migliore idea d’impresa espressa in forma di business plan, organizzata dalle Università di Padova, di Verona e Ca’ Foscari Venezia, con la collaborazione dell’Associazione PNI Cube e delle Ferrovie dello Stato Italiane. Sono stati premiati i 5 gruppi la cui idea è stata giudicata la più innovativa e con le maggiori potenzialità di successo imprenditoriale; 41 gruppi, con un coinvolgimento di oltre 200 persone, hanno presentato quest’anno una business idea. Di questi i 9 considerati più validi hanno superato la prima tappa, conclusasi a giugno, hanno preparato un business plan durante l’estate e hanno presentato a Verona la propria idea imprenditoriale mediante un “elevator pitch”. I giurati hanno scelto quindi i 5 vincitori che hanno ricevuto premi in denaro rispettivamente di 6.000, 5.000, 4.000, 3.000 e 2.000 euro per costituire un’impresa start-up con sede nel territorio regionale. I vincitori continueranno la sfida, insieme ai progetti finalisti delle altre Start Cup regionali, il 30 novembre e il 1° dicembre a Napoli, dove avrà luogo il Premio Nazionale per l’Innovazione, in cui verranno premiati i migliori progetti dell’anno in ognuna delle quattro categorie di premiazione (Life Sciences, ICT, Cleantech & Energy, Industrial). L’Università di Padova ha dominato la competizione di quest’anno, ottenendo il primo, il secondo e il terzo posto con altrettanti progetti derivanti dalle ricerche svolte nell’ateneo patavino. Ecco i vincitori: 1° classificato (6.000 euro): ItamPharma (capogruppo: Chiara Nardon), promosso da tre dottori di ricerca in Scienze Molecolari dell’Università di Padova, che hanno proposto un nuovo sistema terapeutico, coperto da brevetto, che combina una “bomba” antitumorale con specifiche biomolecole con effetto chemioterapico inserita all’interno di un nanovettore biocompatibile in grado di trasportare all’interno dell’organismo, localizzare e bio-accumulare in modo selettivo l’agente antitumorale nel distretto neoplastico. I composti individuati sono in grado di superare in vitro l’efficacia delle attuali terapie nel trattamento di tumori aggressivi come ad esempio il tumore triplo negativo della mammella, il carcinoma della prostata ormono-indipendente e l’epatocarcinoma. 2° classificato (5.000 euro): FINAPP (capogruppo: Luca Stevanato), promosso da quattro docenti del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova. La business idea è un innovativo sensore che sfrutta la radiazione cosmica per misurare la quantità di acqua immagazzinata nel suolo su un’ampia superficie. Permette ad es. di monitorare il contenuto di acqua nei campi coltivati e fornire in tempo reale indicazioni per ottimizzare tempi e modalità di irrigazione. I clienti saranno gli agricoltori interessati a conoscere la quantità di acqua presente nel suolo per una gestione ponderata e sostenibile dell’irrigazione, i gestori delle dighe per la produzione di energia elettrica e/o acqua potabile/irrigazione e gli enti pubblici preposti alla protezione del cittadino (ad es. Protezione Civile, Arpa, Vigili del Fuoco). 3° classificato (4.000 euro): PROROB (capogruppo: Luca Barbazza), promosso da tre dottori di ricerca in Meccatronica dell’Università di Padova, che hanno creato un innovativo sistema di movimentazione industriale costituito da robot paralleli a cavi e robot mobili , che si integra e collabora con i sistemi di assemblaggio e produzione attraverso un framework (hardware & software) di monitoraggio e controllo con l’obiettivo di massimizzare il workflow. Il sistema si rivolge alle imprese manifatturiere italiane tradizionali che desiderano sfruttare le opportunità offerte dall’Industria 4.0 nell’ambito del sistema logistico di alimentazione e movimentazione dei materiali, in cui i materiali devono poter fluire sulle stazioni di montaggio il più possibile in modo sincronizzato ed efficiente, evitando inutili movimentazioni e sprechi nella loro gestione. Il sistema permette di alleviare il contributo manuale degli operatori addetti a spostamenti manuali di materiale potenzialmente pericolosi.

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