Il presidente di Unioncamere nazionale, Ivan Lo Bello, si è incontrato a Marghera (dove si trova la sede del polo tecnologico Vega e di Unioncamere Veneto) con i responsabili territoriali del Veneto e con esponenti delle imprese in merito alla riforma delle Camere di commercio varata dal Consiglio dei Ministri 25 agosto scorso. Si tratta, ha detto in sintesi LO Bello, di un provvedimento che chiude una fase di incertezza della vita del sistema camerale italiano e ne apre una del tutto nuova. Egli si è soffermato sul decreto del Governo che oltre alle tradizionali funzioni delle Camere (gestione del Registro delle imprese al sostegno di imprese e territori, realizzazione su delega dei Comuni dello Sportello unico per le attività produttive, ecc.) affida al sistema altri compiti: tra questi: orientamento, alternanza scuola-lavoro, supporto all’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Il presidente Lo Bello ha sostenuto che si tratta di impegni di rilievo per l’Italia e che in importanti Paesi europei, come la Germania, le Camere di commercio ottengono risultati assai lusinghieri. Ed ha aggiunto, rivolgendosi alla platea dei presidenti delle CdC venete, che le Camere, acquistano competenze in materia di supporto alla digitalizzazione, dove potranno sfruttare il know-how di avanguardia costituito nel tempo, sviluppo del turismo e valorizzazione del patrimonio culturale, sostegno alla competitività di imprese e territori, assistenza alle pmi per la partecipazione a gare pubbliche. “A mio avviso, ha detto ancora, ritengo che il Governo abbia assecondato il percorso di rinnovamento del sistema camerale lasciando una dose importante di flessibilità nelle modalità organizzative. La razionalizzazione delle sedi camerali salvaguarda le sedi secondarie e le Unioni regionali consentendo quella presenza capillare sul territorio. E proprio parlando di razionalizzazione e riduzione dei costi – ha sostenuto Lo Bello – sono affiancate dall’introduzione di un principio di premialità delle Camere di commercio. E si è rivolto ai presidenti di Unioncamere Veneto e delle territoriali perchè, per primi, hanno concretizzato le fusioni di Treviso con Belluno e ancora ancora tra Venezia e Rovigo. Lo Bello ha infine sottolineato positivamente come nel provvedimento non appaiano le percentuali di tagli lineari del personale come qualcuno aveva temuto (una procedura che non deve avere alcun trauma).

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