“Dopo Milano, tocca a Torino. E’ iniziata l’avventura del Salone del libro e invece di riunire il maggior numero di lettori ci si divide tra localismi”. Sono le considerazioni di Fabio Franceschi, patron di “Grafica Veneta” che ancora una volta assiste alle polemiche tra l’evento sulla promozione dell’editoria avvenuto nel capoluogo lombardo e quello in corso in Piemonte. “Spero che – ha continuato – tra una battuta e l’altra il Lingotto si riempia di pubblico. E’ questo l’augurio di uno stampatore che ricorda i tempi dei best seller (11 milioni di copie di Harry Potter solo in Italia) senza nostalgia, tifando ora per le nuove generazioni di autori sempre più social, presenti spesso in Instagram o Facebook. E’ ora di comprendere che attraverso questi strumenti si può produrre business – ha sostenuto Franceschi – i giovani li sanno usare e per questo vanno coinvolti nel dibattito culturale evitando di additarli per le loro scelte, ascoltandoli invece per l’energia e la conoscenza di mezzi da sfruttare per diffondere il piacere di sfogliare un libro”.

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