A RaiUnomattina Luca Zaia e Attilio Fontana, rispettivamente presidenti di Veneto e Lombardia, hanno fatto dichiarazioni sulla “fase uno” in corso al fine di contrastare la diffusione del coronavirus. Si tratta, come noto, delle due regioni italiane che hanno registrato piu’casi di persone colpite dal virus; alcune sono morte. Altre segnalazioni di persone con virus anche in altre regioni ma con numeri piu’ bassi. In sostanza, e’stato detto che l’emegenza sanitaria deve proseguire, anche dopo la prima ordinanza che scade il primo marzo. Il nostro Paese deve ritornare alla normalita e quindi si presume che le nuove direttive saranno allentate restando in vigore tutti gli inviti a rispettare le norme iginiche gia’in vigore. Nelle prossime 48 ore le autorita’competenti valuteranno il progredire o il retrocedere del coronavirus; qualora si avra’ una flessione dei casi e’possibile che saranno allentate le norme di chiusura degli ambienti chiusi sia privati che pubblici dove ci sono agglomerati di persone e quindi piu’esposte a contagio. E in questo contesto il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha detto che chiedera’ai pubblici amministratori la possibilita’di gestire – in modo condiviso – gli appuntamenti liturgici, sospendendo il blocco totale: in altre parole poter raprire le chiese. Si e’appreso intanto che la Regione del Veneto assumera’215 figure professionali della sanità, per far fronte ai maggiori carichi di lavoro legati all’emergenza coronavirus. Il provvedimento e’del Presidente della Regione Luca Zaia,che si avvale dei poteri derivatigli dall’essere Soggetto Attuatore per l’emergenza coronavirus in Veneto.(ph arch).

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