La candidatura Unesco e la nomina di un commissario per la realizzazione dei lavori sul sistema di fortificazione. Questi i punti oggetto dell’incontro a Roma fra la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, accompagnata dal sindaco di Palmanova (Udine), Francesco Martines, e il ministro dei Beni e della Attività culturali, Dario Franceschini. “Una candidatura assolutamente valida nella quale il ministro crede”, ha detto Serracchiani al termine dell’incontro. L’accelerazione dell’iter progettuale e operativo attraverso un Commissario in virtù dei 5 milioni di euro già stazionati in base al protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso anno: questa la richiesta formulata al ministro per poter agire in maniera rapida con gli interventi sul sistema di fortificazione della città stellata che comprende le mura, le polveriere e le caserme napoleoniche. Sulla parte finanziaria c’è la volonta ministeriale per un’ulteriore erogazione di risorse, in quanto il protocollo prevede un piano pluriennale di lavori.Altro tema affrontato con Franceschini è lo stato della procedura per la candidatura Unesco. Ieri, infatti, c’è stato un incontro operativo con i partner croati, montenegrini e italiani, a seguito dell’ispezione dell’organo consultivo dell’Unesco. Al ministro è stato evidenziato il valore politico della candidatura, che è l’unica che vede protagonista l’Italia. Una candidatura transnazionale, che coinvolge oltre al nostro paese, anche uno stato, la Croazia, da poco parte dell’Unione europea e un altro, il Montenegro, che ha richiesto alla stessa Ue l’adesione. Molto soddisfatto il sindaco Martines, il quale ha affermato che si è trattato di un “incontro fruttuoso”, nel corso del quale non solo il ministro ha manifestato il suo legame affettivo con Palmanova, ma ha soprattutto dimostrato di conoscerne i problemi. “L’impressione – ha detto Martines – è che l’attenzione sia a livello regionale che a livello nazionale per Palmanova in questo momento sia massima. In quest’ottica è stato ribadito che il riconoscimento Unesco rappresenterebbe un valore aggiunto non solo per il Friuli Venezia Giulia ma per tutta l’Italia”.

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