La Tecnigold di Borso del Grappa, importante azienda orafa in crisi da tempo e posta in concordato dal Tribunale di Treviso, passerà nelle mani di Starlight Harmony, società con sede a Hong Kong facente capo a UBS Gold, a sua volta controllata dalla holding della famiglia indonesiana Yahya, con interessi che spaziano dall’oro agli alberghi, dalle compagnie di navigazione, fino al trattamento dei rifiuti. L’aggiudicazione, al termine di una procedura competitiva che ha visto la presentazione di una sola offerta di quasi 10 milioni di euro, si è svolta il 23 dicembre davanti al Giudice Delegato Caterina Passarelli e al commissario Giovanni Francescon. Tecnigold, fondata dalla famiglia Piotto, è stata assistita dall’avv. Debora Cremasco dello Studio Lambertini & Associati e da Riccardo Mosele di Bassano del Grappa. I nuovi acquirenti sono stati rappresentati da Pierantonio Scodro. Il contratto di cessione entro la scadenza di novanta giorni: così informa una nota aziendale. Il nuovo piano di sviluppo, come ha reso noto Pierantonio Scodro in rappresentanza della proprietà indonesiana, prevede un’attenta analisi della situazione di mercato e il rilancio del marchio attraverso un ambizioso processo di diversificazione e innovazione del prodotto e dei mercati di riferimento. Tecnigold, tra gli altri obiettivi, punta a riprendersi e ampliare la propria presenza sui mercati del Nord Europa, a cominciare dal Nord America. Il Gruppo indonesiano aveva precedentemente rilevato in affitto Tecnigold tramite Sola Grazia, società appositamente costituita in Italia, per assicurare la prosecuzione dell’attività e il mantenimento dei dipendenti. Attualmente l’azienda di Borso del Grappa impiega una sessantina di lavoratori. Tecnigold, fondata nel 1978, è specializzata nella produzione di collane e bracciali in oro. Negli anni l’azienda si era affermata principalmente nei mercati esteri, a cui era destinata quasi la totalità della produzione. Il principale mercato di riferimento è stata l’Asia (65%), seguita dal Messico. Nel 2010, Tecnigold aveva raggiunto il massimo storico di ricavi, pari a 70 milioni di euro. La crisi congiunturale del settore orafo, che risente in maniera notevole della concorrenza cinese, ha ridotto progressivamente le entrate. Nel 2014 il fatturato si era ridotto a 52 milioni di euro ed erano cresciute le esposizioni verso le banche. Prima di procedere alla richiesta di concordato in continuità, l’azienda aveva avanzato nel 2008 e nel 2012 due piani di risanamento e ristrutturazione del debito.

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