Il dolce più famoso nel mondo, il trevigiano Tisamisù, la cui paternità è stata contestata in Friuli, ha ottenuto dal Consiglio Regionale una Risoluzione (approvata all’unanimità) “Tiramisù: la paternità è veneta, ma soprattutto della città di Treviso”, primo firmatario Riccardo Barbisan. Lo ricorda un testo firmato da Mimmo Vita, su CdG (con foto). Per il consigliere Barbisan “il Tiramisù è il dessert al cucchiaio più conosciuto nel nostro territorio, famoso in tutto il mondo ed è uno dei simboli delle eccellenze enogastronomiche della Regione”. La cucina tipica veneta, legata al territorio, alle tradizioni e ai prodotti locali, deve quindi essere valorizzata e tutelata, ha precisato Barbisan: “Per determinare l’autenticità di un’opera d’arte un criterio fondamentale è quello delle fonti documentarie: ebbene, applicando questo principio, non vi sono dubbi: il Tiramisù è trevigiano”. Rispetto alle recenti diatribe Barbisan non ha dubbi: “In letteratura la prima citazione del Tiramisù è quella di Giuseppe Maffioli, ed è ancora lui che nel 1981, indicò nel ristorante Le Beccherie di Treviso, il luogo natale di questa straordinaria invenzione”. Va tutelata l’origine storica, ma anche la genuinità del prodotto e la sua qualità. Senza qualità è impensabile dar vita ad una sorta di distretto enogastronomico, ha aggiunto Barbisan, che nel trevigiano ha come punte di diamante il Prosecco e appunto, dolce tra i dolci, il Tiramisù.”L’ipotesi a cui sta lavorando il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è quella della certificazione Dop o Igp. Un marchio, e la certificazione della ricetta, conclude il consigliere regionale, sono fattori economici, in grado di produrre lavoro e di avere un effetto volano per l’economia locale”.

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