Da palazzo Balbi, sede dell’Esecutico della Regione Veneto, già oberato di problemi gestionali e legati al risparmio, è giunta ai media una notizia riguardante il turismo ecosostenibile. Si è parlato di variati mln, crisi o non crisi.  Ci sono tanti provvedimenti da adottare, anche se non siamo regione speciale, cui va trovata soluzione, tipo una casa per i giovani, un percorso per i disoccupati da reintegrare, un sostegno dignitoso alla povertà, un tentativo per risolvere il problema degli immigrati (la cui presenza tracima nei centri di accoglienza), e si parla da tempo di far cassa con la dismissione di immobili, ma la lista si fa lunga. Ma ecco la notizia che qui riportiamo. C’è da dire che le risorse sono nazionali. I però sono d’obbligho. La Legge di stabilità per il 2016 ha previsto lo stanziamento di specifiche risorse – per gli anni 2016, 2017 e 2018 – per interventi finalizzati allo sviluppo della mobilità ciclistica ed in particolare per la progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, con priorità per alcuni percorsi tra cui quello da Verona a Firenze (la “Ciclovia del Sole”) e il percorso Torino-Venezia (la ciclovia “VEnTo”). Le risorse per la predisposizione dei progetti di fattibilità saranno assegnate con decreto ministeriale a valere sui 91 milioni di euro stanziati complessivamente per il triennio 2016-2018. “Il primo passo – fanno rilevare gli ass. veneto De Berti e Caner- è stata la definizione dei protocolli di intesa tra i soggetti coinvolti. La Regione Veneto si è confrontata con le altre Regioni e con i Ministeri per mettere a punto gli impegni a carico di ciascun soggetto. Il testo concordato è stato approvato dalla giunta regionale e dovrebbe auspicabilmente essere sottoscritto già nelle prossime settimane”. “È importante sottolineare – aggiungono i due assessori – come l’idea di ciclovia differisca da quella della “normale” pista ciclabile: le ciclovie sono arterie ciclabili di comunicazione a lungo raggio, caratterizzate da grande intermodalità rispetto ad altri mezzi di trasporto quali il trasporto ferroviario e fluviale. Il tutto a favore di un segmento turistico che si caratterizza per i grandi numeri in continua espansione, un notevole indotto e per la sua ecosostenibilità”. La ciclovia VEnTo costituisce un lungo percorso ciclabile che collega Venezia e Torino che tocca numerose città d’arte, come Mantova e Ferrara, e grandi città come Milano. La ciclovia ha una lunghezza complessiva di 679 km., in buona parte lungo le arginature del Po. Entra in territorio veneto a Polesella per l’ultimo tratto di circa 60 km., attraversa le province di Rovigo e Venezia per arrivare nella citta lagunare dove è previsto il collegamento al tratto litoraneo Pellestrina-Lido. Si tratta di un progetto sviluppato da Politecnico di Milano per il quale è stata già redatto uno studio di fattibilità (con una stima di costi per complessivi 80 milioni di euro). In parte il percorso è già pedalabile in tutta sicurezza (circa 15% del tracciato, pari a 102 km.) mentre circa un altro 65% è costituito da tratti in cui con pochi interventi ed alcune regolamentazioni potrebbe diventare ciclabile a tutti gli effetti. Il restante 20% (circa 140 km.)  richiede invece la realizzazione di una vera e propria infrastruttura ciclabile con una stima di costo di circa 60 milioni di euro. La ciclabile VEnTo si colloca all’interno della rete ciclabile europea ed in particolare l’itinerario Eurovelo 8–ciclovia Mediterranea da Cadice a Cipro e andrebbe a costituire, una volta completata, una delle ciclovie più lunghe d’Europa. La ciclovia del Sole è un itinerario ciclabile che dal Brennero attraversa da nord a sud l’Italia per terminare in Sicilia a Palermo (con un appendice di attraversamento della regione Sardegna).  Il tratto Verona-Firenze, della lunghezza di circa 350 km., realizza un percorso variegato che collega alcune delle maggiori citta storiche e artistiche italiane (Verona, Mantova, Bologna e Firenze) e attraversa zone di grande interesse sia naturalistico che enogastronomico come il Lago di Garda, il Fiume Mincio, la Pianura emiliana e gli Appennini.

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