Convegno nel municipio di Castelfranco Veneto (Treviso) su Tina Anselmi, prima donna italiana ministro, nominata al dicastero del lavoro il 29 luglio 1976, dall’allora presidente del consiglio Giulio Andreotti. E’ stata la prima donna nella storia della Repubblica ad avere un incarico di governo (nella foto). Dopo il lavoro e prev.sociale, ha retto il dicastero della sanità. A 40 anni da questo evento la Fnp Cisl del Veneto, con il proprio coordinamento donne e in collaborazione con la realtà provinciale del sindacato, ha promosso un convegno nella sua città natale. Fra i relatori anche Maria Anselmi, sorella dell’onorevole oggi 89/enne (assente perchè malata da tempo). Le Poste italiane hanno riproposto lo speciale annullo filatelico emesso il 2 giugno per ricordare il 40esimo del giuramento del primo ministro donna italiano, oltre a una cartolina commemorativa ideata in collaborazione con il coordinamento donne Fnp Cisl Veneto. Tra i presenti alcune decine di sindaci della Marca trevigiana. “Tina Anselmi è una donna che è stata prima in tutto, a partire da quando a 17 anni ha scelto di diventare staffetta partigiana – hanno sottolineato la Fnp Cisl Veneto – Il suo impegno politico e sindacale deve essere un esempio anche per i giovani, che vediamo purtroppo distaccati dall’interesse per il bene comune». A Tina Anselmi, che è stata fra i fondatori della Cisl e un dirigente sindacale prima di entrare in politica, si devono per esempio la legge sulla maternità e sul Servizio sanitario nazionale (è stata anche ministro della Sanità dal 1978 al 1979). Una particolare attenzione, invero alle questioni sociali, alla donna e al suo ruolo nella società, conscia di essere lei per prima un esempio e altrettanto consapevole che la lotta per i diritti non è mai una questione chiusa. Due sue considerazioni sono emblematiche al riguardo: «Quando le donne si sono impegnate nelle battaglie, le vittorie sono state vittorie per tutta la società. La politica che vede le donne in prima linea è politica di inclusione, di rispetto delle diversità, di pace», alla quale si aggiunge «dico alle mie nipoti: attente, fate la guardia perché le conquiste non sono mai definitive”. Tina Anselmi, figlia di antifascisti, da ragazza entrò nella Resistenza operando da staffetta partigiana con il nome di “Gabriella” e si iscrisse alla Democrazia Cristiana nel 1944. Da sindacalista, prima con la Cgil e successivamente, dal 1950, con la Cisl, si è occupata dei lavoratori del tessile e della scuola, e nel 1959 entrò nel consiglio nazionale della Dc, di cui è stata deputata dal 1968 al 1992. Fra gli incarichi più di rilievo nel corso della sua sua carriera, come è stato ricordato al convegno, la presidenza della commissione d’inchiesta parlamentare sulla loggia P2, dal 1981 al 1985 “per la sua statura morale – ha evidenziato l’ex sindaco, Maria Gomierato – che ne faceva la figura istituzionale di maggiore garanzia, negli anni dell’omicidio di Aldo Moro e delle molte strategie destabilizzanti che mettevano a rischio la democrazia”. Al convegno interventi del sindaco di Castelfranco Stefano Marcon, oltre all’ex sindaco Maria Gomierato, Maria Trentin, coordinamento donne Cisl nazionale; ha introdotto Francesco Rorato, segretario regionale Fnp Cisl Veneto.

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