Sulle principali autostrade del “nuovo” triangolo produttivo (Milano-Bologna-Padova) transitano ogni giorno 240 mila mezzi pesanti, oltre il 60 per cento di quelli che solcano il “vecchio” triangolo industriale (Torino-Milano-Genova) che, invece,  ammontano a 148 mila unità. A questo risultato è giunto l’Ufficio studi della Cgia (ass. artigiani e piccole imptrese di Mestre) che, ipotizzando di scattare una foto aerea che riprende il Nord Italia,  ha “contato” il numero di veicoli pesanti effettivi medi giornalieri  presenti nei principali tratti autostradali di quest’area.  Dalla Cgia si segnala che questa rilevazione consente di affermare in maniera empirica come i flussi di merci e, conseguentemente, anche il peso del sistema economico del Paese, si sia ormai definitivamente spostato a Nordest. Su questi dati ha fatto una dichiarazione il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo: “Il forte squilibrio territoriale emerso da questa comparazione è solo in parte ascrivibile al fatto che a Nordovest c’è una rete ferroviaria più diffusa che in altre parti del Paese. Questa specificità, collegata agli effetti sul trasporto merci delle autostrade del mare, ha consentito  di assorbire una quota di prodotti che, altrimenti, viaggerebbero su gomma. Detto ciò,  è altrettanto indiscutibile  che il Nordest, allargato per ragioni storiche e culturali anche alle province di Brescia e Bergamo, è diventato il vero motore economico del Paese. Con centinaia di migliaia di Pmi da rifornire o con prodotti finiti che partono da questo territorio per raggiungere i mercati di destinazione, la numerosa presenza di Tir è sicuramente un segnale di grande vivacità produttiva che, tuttavia, ha originato anche delle criticità, come il  congestionamento da traffico e la sicurezza stradale, molto avvertite dall’opinione pubblica”.

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