Tre vincitori, ottantasette progetti presentati (di cui ottantaquattro esaminati), oltre cento ore di lavoro della commissione giudicatrice, cinque parametri di valutazione, centomila euro stanziati dal Gruppo Calzedonia e un protagonista assoluto: l’Arena di Verona. Sono alcuni dei numeri del Concorso internazionale di idee per la copertura dell’Anfiteatro romano, patrimonio culturale nazionale e simbolo della città veneta, comunicati in occasione della presentazione alla stampa dei progetti premiati. Rivolto ad architetti e ingegneri, articolato nel rispetto dei vincoli archeologici, ambientali e architettonici dell’Arena, il concorso era stato bandito lo scorso marzo dal Comune di Verona con l’obiettivo di garantire la protezione del monumento dagli agenti atmosferici e una sua migliore conservazione, migliorandone inoltre la fruibilità per le attività di spettacolo, condizionate in caso di maltempo, grazie all’ideazione di una copertura apribile e reversibile. Ai tre vincitori, selezionati da una commissione composta da sette membri (due dirigenti comunali e cinque esperti), andranno rispettivamente quarantamila, ventimila e diecimila euro messi a disposizione dall’imprenditore Sandro Veronesi, Presidente del Gruppo Calzedonia (nella foto, con il sindaco). “L’Arena è una realtà storico-architettonica unica nel suo genere a livello mondiale» ha detto Flavio Tosi, sindaco di Verona. L’obiettivo di questo concorso è di garantire ulteriormente la salvaguardia e la conservazione dell’antica struttura, perfezionando inoltre la sua fruizione quale luogo di spettacolo, grazie a una soluzione progettuale di equilibrata coesistenza e rispetto del monumento”. Sandro Veronesi ha dichiarato:”siamo da sempre legati a Verona. Pensiamo che supportare questo bando sia una grande occasione per la nostra città. Gli agenti atmosferici stanno danneggiando l’Arena e nostro primario obiettivo è di salvaguardare l’Anfiteatro. L’iniziativa di sostenere un concorso di idee ci ha permesso anche di proseguire un percorso nel quale da sempre crediamo e investiamo: il supporto del talento, il creare occasioni concrete e reali possibilità professionali per le nuove generazioni”. I cinque parametri applicati per valutare le proposte sono stati: qualità e coerenza della soluzione architettonica, funzionale e ambientale; reversibilità della soluzione proposta e compatibilità con le strutture dell’Arena; compatibilità con gli aspetti di sicurezza e capienza dell’Anfiteatro; tipologia dei materiali proposti; componente tecnologica degli impianti. Il 28 per cento dei progetti è stato presentato da studi stranieri, il 72 per cento da studi di progettazione italiani. La commissione giudicatrice ha sottolineato l’elevata qualità dei progetti, segnalando l’originalità di altre proposte oltre a quelle vincitrici. Quella del Concorso resta solo la fase iniziale di un percorso, a cui potrà seguire una fase successiva di concreta progettazione, di certo più impegnativa per il Comune di Verona e gli enti di tutela.
Questi i tre progetti vincitori: Primo premio n. 59 – RTI SBP e GMP Stoccarda/Berlino (Germania). La soluzione prevede un anello perimetrale poggiato sul bordo superiore dell’Arena e permette di raccogliere i teli di copertura, disposti su un solo ordine di cavi, consentendo un rapido mutamento di assetto da aperto a chiuso. Significativo appare il sistema di riavvolgimento dei cavi che può permettere di mantenere quasi completamente libero lo spazio aereo soprastante. Il riavvolgimento dei teli verso l’emiciclo a sud est genera una parte ad anello sempre coperta, la cui configurazione tuttavia interagisce in modo misurato con l’ellisse dell’Arena. La soluzione proposta, a copertura aperta, lascia quasi per intero visibile dalla cavea il tratto superstite svettante dell’anello esterno. L’anello sospeso che appoggia sul perimetro superiore dell’anfiteatro, nel risolvere il problema tecnico di sostenere e alloggiare i teli di copertura, offre una figura architettonica all’esterno e all’interno coerente e appropriata. La proposta appare presentare margini di miglioramento per quanto attiene i collegamenti della copertura con le strutture in sommità dell’Arena, collegamenti che nella configurazione attuale incidono sulle strutture dell’Anfiteatro. Secondo premio n. 41 – RTI Capogruppo Vincenzo Latina (Siracusa). Il progetto propone una soluzione, descritta con chiarezza ed efficacemente argomentata, che risponde in buona misura ai diversi requisiti posti dal bando di gara. La copertura non altera i caratteri architettonici del monumento e l’anello strutturale posto in sommità richiama, verso l’interno un’idea di “portico sommitale”. Presenta una soluzione architettonica coerente con le strutture dell’Arena e definisce uno spazio appropriato nel rispetto della sua forma. Sostenuta da un anello reticolare poggiato sul margine superiore dell’Arena, attraverso un sistema di cavi metallici distanziati tra loro in verticale nella zona centrale, permette la chiusura e la protezione con segmenti gonfiabili accostati. Il profilo del sistema di copertura è visibile dall’esterno, ma interagisce in modo discreto e complementare con l’immagine e il profilo dell’Arena. All’interno la presenza di strutture è maggiore al perimetro e, in condizione di copertura aperta, i cavi aerei sono costantemente presenti al di sopra della cavea. La proposta appare presentare margini di miglioramento per quanto riguarda la soluzione strutturale e architettonica del traliccio perimetrale. Terzo premio n. 66 – RTI Italo/Spagnola, Capogruppo Roberto Gianfranco Maria Ventura (Codogno – Lodi). La proposta progettuale poggia la copertura su un sistema di alti pali posti all’esterno dell’anello, evitando quindi ogni contatto e impatto diretto con l’Arena. La soluzione architettonica e strutturale appare coerente con la struttura formale dell’Arena. Relativamente snelli e radi, i pali/sostegni si accostano ai fronti esterni formando l’immagine architettonica di una protezione di segno nitido e non invadente, pur costituendo un filtro costantemente presente all’immagine esterna dell’Arena. La copertura è costituita da teli, sostenuti da cavi riavvolgibili in un anello centrale che, pur se latamente ispirata ai velari degli anfiteatri romani, rappresenta una forte presenza visiva nello spazio aereo della cavea.

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