Padova e Treviso aprono la “via italiana” alla buona alternanza. Introdotto dalla legge sulla Buona scuola (107/2015), il percorso per abbattere la parete divisoria fra studio e lavoro e orientare i giovani a scelte consapevoli (400 ore negli istituti tecnici e professionali, 200 ore nei licei), ha concluso il primo biennio con risultati più che incoraggianti. Secondo un’indagine realizzata da Confindustria Padova e Unindustria Treviso con Fondazione Nord Est (su un campione di 613 imprese) per tastare il polso all’alternanza, il 40,5% delle aziende ha già partecipato a progetti di formazione on the job (41% Treviso, 39,6% Padova,), con punte prevedibilmente più robuste nel metalmeccanico (52,3%) e nelle imprese più grandi: 64,8% oltre i 250 addetti. Programmazione e contenuti sono snodi cruciali per centrare gli obiettivi formativi dell’alternanza. Ma soprattutto le modalità concrete di svolgimento: nel 96,3% dei casi si è trattato di tirocini operativi in azienda, a grande distanza le visite in azienda (18,9%), marginali le testimonianze in aula di imprenditori e manager (7,9%). L’esperienza in azienda si inserisce così a pieno titolo nel percorso didattico, utile a soddisfare sia le esigenze degli studenti sia gli obiettivi dell’impresa. Tra questi prevale il desiderio di orientare i giovani a scelte consapevoli (29,8%), pressoché appaiato all’opportunità di identificare nuove leve per l’azienda (29,4%). Lo sviluppo del territorio è obiettivo del 16,1%, la formazione di competenze richieste dal mondo del lavoro del 14,5%. L’esito è una promozione (quasi) piena: nove aziende su dieci (88%) valutano positivamente l’esperienza di alternanza. Questa, però, ha impatti rilevanti sulla gestione dell’azienda e qui le note si fanno meno piacevoli. Tra le difficoltà, il 53,5% indica la necessità di dedicare full time una persona, un’azienda su tre (32%) la mancanza di un progetto formativo condiviso. Per il 25,6% l’eccesso di burocrazia. Al di là di aspetti migliorabili, resta la piena disponibilità a ‘fare la propria parte’ per favorire una didattica innovativa che guardi al futuro dei giovani e alla loro occupabilità. Lo conferma un dato su tutti: il 52,6% delle imprese prevede di assumere stabilmente giovani nel 2018 utilizzando il bonus contributivo previsto dal governo. Una quota che sale al 62% nelle medie imprese e raggiunge l’84,4% nelle grandi (oltre 250 addetti). Buona alternanza, orientamento e competenze del futuro saranno i temi di “ORIENTA EXPRESS”, l’evento per la prima volta congiunto di Confindustria Padova e Unindustria Treviso nell’ambito della XXIV Giornata nazionale Orientagiovani di Confindustria dedicata all’orientamento, all’innovazione nella didattica e alle partnership virtuose sul territorio. L’appuntamento è martedì 28 novembre, dalle ore 9.30 alle 12.00 a PadovaFiere (Padiglione 14, via. N. Tommaseo, 59) alla presenza di 1.200 studenti delle classi 3^, 4^ e 5^ di 15 istituti superiori di Treviso e Padova e di oltre 70 docenti. Una giornata per riportare l’attenzione sul binomio istruzione lavoro e far decollare la sfida dell’orientamento dei giovani per scelte consapevoli e in linea con le proprie attitudini. Ad aprire l’evento Anna Viel, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Padova con delega alla Scuola e Sabrina Carraro, vicepresidente di Unindustria Treviso con delega al Capitale Umano. Il valore dell’alternanza per giovani e imprese animerà il confronto tra Susanna Picchi dirigente scolastico al “Giorgi-Fermi” di Treviso, Alessio Benetollo studente all’Itis Severi di Padova e il suo professore Luigi Roveroni, Nicoletta Piovesan di Inarca Spa di Vigodarzere (Pd) e Stefano Agostini responsabile controllo qualità in azienda. Seguirà l’infotainment POST IT a cura di Teatro Educativo, per una lezione spettacolo sui primi passi nel mondo del lavoro. Quindi l’intervento di Gianluca Toschi Fondazione Nord Est sulle trasformazioni delle imprese e del lavoro. L’evoluzione delle professioni e l’importanza della formazione continua saranno protagonisti nelle testimonianze di Pierluigi Gava di Cartotecnica Postumia Spa di Carmignano di Brenta (Pd) e Matteo Garziero che, inserito come perito, oggi, con una laurea in tasca, è responsabile di produzione; Galdi Srl di Postioma di Paese (Tv) con Andrea Mattiuzzo, responsabile IT sull’importanza delle competenze it nella digital trasformation. “Per un sistema educativo in cui studio e lavoro siano sempre più integrati serve un grande patto tra imprese, scuole, famiglie e territori – dichiara Anna Viel, Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Padova con delega alla Scuola -. Sull’alternanza di qualità ci giochiamo il futuro. Il mondo dell’impresa, in costante evoluzione, ha sempre più bisogno di competenze qualificate e nuove energie. Da qui l’impegno a far conoscere agli studenti la nostra grande tradizione industriale e le novità di Industria 4.0, per motivarli a scommettere sul valore della formazione e a conoscere da vicino il mondo dell’impresa, per comprendere le proprie attitudini e cosa desiderano. A Padova nell’ultimo anno sono stati realizzati 6.476 progetti di alternanza, l’84,8% in aziende private. Un risultato frutto non solo dell’obbligo, ma del dialogo virtuoso scuola impresa costruito sul campo. Con Orientagiovani Padova-Treviso rilanciamo questo impegno e puntiamo a definire un modello di servizi per l’alternanza che, da un lato, assista e faciliti le imprese negli adempimenti normativi e dall’altro le affianchi nell’inserimento dei giovani”. “Il successo di Orientagiovani Padova-Treviso dimostra l’utilità, e l’urgenza, di moltiplicare le occasioni di incontro tra giovani, scuole e imprese, come stanno facendo da anni le nostre Associazioni – dichiara Sabrina Carraro, Vicepresidente di Unindustria Treviso con delega al Capitale Umano -. La partecipazione delle aziende ai progetti di alternanza scuola lavoro (foto d’archivio) è significativa nel nostro territorio, con impegno diretto degli imprenditori e di molti loro collaboratori. Rappresenta un’opportunità importante per le stesse imprese e un fondamentale momento per i giovani nella propria educazione e per una scelta consapevole del percorso formativo successivo e di quello professionale. Ed è utile ad eliminare, in entrambe le parti, preconcetti e stereotipi, favorendo invece il dialogo e la reciproca conoscenza. Una risorsa strategica per le imprese e, crediamo, anche per la scuola e i giovani”.

 

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