Nell’auditorium della Fondazione Benetton Studi Ricerche a Treviso, è presentato al pubblico  sabato 4 febbraio (h 11.00) il recente restauro conservativo degli affreschi realizzati alla fine del Cinquecento dal pittore di origine fiammiga Lodewijk Toeput, italianizzato Ludovico Pozzoserrato (1550-1605), sulla facciata di palazzo Zignoli, importante edificio nel centro storico della città, non lontano da Piazza dei Signori. L’intervento ha consentito di riportare alla luce i colori e le pennellate di quello che può considerarsi uno tra i massimi esempi di tardo manierismo sulle facciate esterne trevigiane. A parlarne Luca Majoli (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso), Eugenio Manzato (storico dell’arte), Rossella Riscica (architetto), Martina Serafin (restauratrice) e Chiara Voltarel (storica dell’arte). Sul palazzo e sul restauro degli affreschi della facciata sarà allestita nella sede della Fondazione Benetton, al piano terra di palazzo Bomben, da sabato 28 gennaio a domenica 2 aprile, una esposizione, visibile secondo il calendario degli spazi Bomben (consultabile nel sito www.fbsr.it), e sarà pubblicato dalla Fondazione il quaderno Allegorie e colore: il restauro degli affreschi di Pozzoserrato sulla facciata di palazzo Zignoli a Treviso, a cura di Rossella Riscica e Chiara Voltarel, con fotografie di Arcangelo Piai e Corrado Piccoli, che verrà distribuito al pubblico in occasione dell’incontro. L’appuntamento si colloca nel contesto della ricerca dedicata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche alla Treviso Urbs Picta, per l’identificazione e lo studio iconografico e stilistico delle facciate di case e di altri edifici affrescati e variamente decorati all’interno della cinta muraria della città di Treviso nel corso dei secoli XIII-XX; lo studio sta conducendo a una loro sistematica datazione e catalogazione, che ha naturalmente preso il via da quelle già disponibili per un loro aggiornamento e in vista della costruzione di una nuova mappa topografica della città affrescata. “L’intervento a palazzo Zignoli non ha solo permesso di conservare, ma anche di studiare approfonditamente l’ultimo significativo esempio di affresco esterno di uno dei massimi artisti fiamminghi di fine Cinquecento conservatisi a Treviso”, ha detto Rossella Riscica, che ha progettato e diretto i lavori di restauro. “Ed è stato reso possibile da una proficua sinergia fra pubblico e privato: il Comune, da una parte, che, in quanto proprietario del secondo piano nobile, ha partecipato con la propria quota parte ma ha anche fornito la piattaforma elevatrice per la campagna fotografica e rilasciato a titolo gratuito l’occupazione del suolo; i singoli proprietari e la società privata Pinko, locataria di un negozio al piano terra, dall’altra. L’auspicio è che questa operazione, è detto in una nota, possa essere di esempio e collabori a far comprendere l’importanza di intervenire al più presto per preservare queste testimonianze uniche di cultura e arte che sono gli affreschi di facciata, che non vanno pensati come un onere dei singoli proprietari, ma come un vero e proprio “bene comune” che va tutelato e goduto dall’intera comunità”. Il prospetto principale di palazzo Zignoli si affaccia sul Calmaggiore, mentre la facciata laterale si erge sullo stretto vicolo del Podestà. La magnificenza dell’edificio era sicuramente dovuta alla policromia che doveva ricoprire l’intera facciata. Nonostante oggi restino solo alcuni “brani” degli affreschi di un tempo, essi sono comunque sufficienti per suggerire la complessità dell’opera e lo straordinario livello decorativo. Si conservano ancora bene le grandi e possenti figure femminili (foto) nelle quali il recente restauro ha permesso di riconoscere le allegorie di quattro elementi naturali: terra, acqua, fuoco e aria. Per info: Fondazione Benetton Studi Ricerche, 0422.5121, www.fbsr.it.

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