Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia? E’ il questito rivolto agli elettori veneti domenica 22 ottobre. La proposta sottoposta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto e se è stata raggiunta la maggioranza dei voti espressi. Oltre al Veneto ha promosso il referendum anche la Regione Lombardia (i costi sono stati sostenuti dai due enti). Sulla chiamata in Veneto per il referendum, come dalle cronache di questi giorni di vigilia elettorale, si sono detti favorevoli molti sindaci, presidenti di Provincia, politici, industriali (non tutti), operatori delle varie associazioni di categoria, comprese autorità religiose. Poi ci sono esponenti industriali che si sono detti contrari, e politici che hanno anticipato che si aterranno. C’è fresco un sondaggio del’Osservatorio Nordest, pubblicato dal Gazzettino, in cui si registra il sentimento di rivendicazione verso lo Stato: una sorta di ri-sentimento annunciato. Infatti, stando a questi dati riportati, 3 cittadini su 4 sono convinti di pagare molto di più di quel che lo Stato restituisce loro. Il prof.Ilvo Diamanti, in un sua scritto, ha precisato che: si tratta di 4 punti di aumento rispetto al 2013. Resta un dato (come pubblicato sul quotidiano del Nordest): il 72% dei veneti si sentono spremuti dal governo centrale. Le schede per questa chiamata elettorale sono 4,5 mln; gli aventi diritto al voto sono 4.068.577, di cui 330 mila residenti all’estero. Le sezioni sono 4.739 (47 negli ospedali) sparse in 575 comuni.

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