L’uscita di un videogame ambientato sul Grappa durante il primo grande conflitto mondiale è al centro di una dichiarazione-protesta del presidente del Veneto Luca Zaia: “E’ estremamente irrispettoso utilizzare per un videogioco quello che è stato nella realtà un teatro di morte e di sofferenza, dove rimasero uccisi quasi 23 mila uomini. Umanità e compassione, valori per me imprescindibili, sono così calpestati. E’ una scelta da condannare fermamente, perché è come se avessero situato un videogame in uno dei nostri cimiteri, in un luogo della memoria dove migliaia di giovani vite vennero tragicamente interrotte. Mi auguro che questa operazione vergognosa non faccia da apripista per ambientare altri videogiochi in luoghi e situazioni dove c’è stato dolore vero, non virtuale, come al Bataclan, come a Nizza o come il disastro del Vajont: sarebbe una bestemmia! Non si può accettare la modernità fino a questo punto, fino al sacrilegio”, ha concluso Zaia. Risulta che un’alta percentuale di veneti si sono dichiaratio indignati per il videogame. Tra i furenti anche gli alpini. “Solo il sacrario del monte Grappa accoglie i resti di 22.950 morti. E non dovremmo essere scioccati?”. Se lo ha chiesto Sebastiano Favero, presidente nazionale dell’Ana, che risiede a Possagno (Treviso), ed ha detto di non voler aggiungere dell’altro per significare l’esecrazione del popolo delle penne nere per quest’ultimo insulto. All’interno del nuovo videogioco di guerra “Battlefield” i giocatori hanno modo di immedesimarsi in un soldato, combattendo su diversi fronti, tra questi luoghi c’è il Monte Grappa.

Lascia un commento