Firmato un accordo sulla “autonomia differenziata”. A mettere la loro firma il sottosegretario agli affari regionali, Gianclaudio Bressa, in rappresentanza del governo e i presidenti delle tre regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto (foto). “E’ una giornata storica, è la prima volta che accade, penso che al settantesimo anno della Costituzione finalmente si firma un primo documento sull’autonomia”, ha dichiatato il governatore del Veneto, celebrando la firma appena apposta all’intesa preliminare verso una maggiore autonomia. “Sono molto soddisfatto di concludere in bellezza la mia esperienza. Ora bisogna completare il percorso, compito che è affidato al nuovo governo e al nuovo governatore della Regione”, ha aggiunto il presidente della Lombardia ringraziando “i tre milioni di lombardi che con il sì al referendum ci hanno dato la forza di andare avanti. Senza di loro non saremmo arrivati a questa pagina importante della storia”. Anche Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna: “Per la prima volta si mette la firma a un pre accordo, ora servirà una legge del futuro Parlamento approvata a maggioranza qualificata. Ma è evidente che il prossimo Parlamento e il prossimo Governo non potranno non tener conto di una firma così importante”. E ancora il presidente del Veneto: “finalmente arriva qualcuno che decide di dare spazio alle autonomie, al regionalismo e quindi autonomia che arriva alle regioni”. Su questa pre intesa, con una nota le CdC ha accolto con molto favore questa prima procedura. “La firma dell’Intesa tra il Governo e le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna segna l’avvio di un percorso, ai sensi dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione, che formalizza sul piano istituzionale la richiesta di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. “Siamo consapevoli che l’Intesa sottoscritta rappresenta solo una tappa del percorso, che prevede successivamente la definitiva presentazione di un disegno di legge del Governo alle Camere e la conseguente approvazione della legge a maggioranza assoluta dei componenti. Si vuole tuttavia rimarcare positivamente il cammino già fatto dalle tre Regioni che, pur partendo da diverse scelte di metodo, referendario per le prime due e per iniziativa dell’Assemblea legislativa nel terzo caso, le hanno viste convergere su un unico documento nel quale sono condivise le materie sulle quali viene avanzata la richiesta di autonomia. Come pure va apprezzato che il Governo e le tre Regioni abbiano condiviso una volontà politica che, in tempi celeri, ha saputo fissare obiettivi chiari e una direzione certa al progetto. L’iniziativa costituzionale delle tre Regioni rappresenta, conclude la nota, un evento di grande rilevanza, sia politica, che istituzionale ed economica, nella prospettiva, pur nel rispetto dell’unità giuridica ed economica del Paese, di cui all’art. 5 della Costituzione, di garantire quote differenziate di autonomia, quindi di risorse, su base territoriale, in funzione di documentati corretti ed efficienti equilibri finanziari ed organizzativi degli enti e più in generale dei tre sistemi regionali”.

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