Nell’edificio Gamma, operano le “officine” di Ca’ Foscari, all’interno del Campus Scientifico. Allo scienziato spetta l’ideazione di un nuovo strumento da laboratorio, ma alla realizzazione pratica ci pensa la squadra del Centro interdipartimentale di servizi per le discipline sperimentali (Cis). “Se per la nostra ricerca sulle reazioni chimiche innescate dalla luce solare avessi dovuto acquistare all’esterno un’autoclave come questa avrei speso migliaia di euro, ammesso che qualcuno produca e venda pezzi così unici, per realizzarla sono serviti mesi di progettazione”, ha detto Aldo Talon, tecnico al laboratorio di fotocatalisi, esaminando con i colleghi del Cis il risultato dell’ultima ‘creazione’ d’acciaio minuziosamente elaborata tra tornio e banco di lavoro. Tutto inizia con un disegno, a volte un vero e proprio progetto. Il ricercatore lo porta in officina e lì si inizia a ragionare, unendo la visione dello scienziato all’esperienza artigiana dei tecnici del Cis. Per dare giusto riscontro a questo lavoro del Cis una news dell’ateneo gli dedica la necessaria e meritata vibilità. “Il primo obiettivo è la sicurezza – ha spiegato Enrico Natin, esperto in officina oltre che tuttofare nel Campus – per questo produciamo strumenti con una resistenza molto maggiore di quella che sarebbe sufficiente per evitare esplosioni, cosa che può succedere ad alte pressioni”. Nelle officine c’è tutto quello che serve pe dare risposte alle esigenze dei laboratori. Si lavora con torni di precisione e saldatrici, tra barre di acciaio, alluminio e manometri di varia taglia. Nella falegnameria c’è una nuova macchina combinata per legno che permette sette tipi di lavorazione. E’ attivo anche un laboratorio elettronico. C’è anche la soffieria, ormai una rarità all’interno di un’università italiana, ma forte di una tradizione vetraia tutta veneziana. A Ca’ Foscari esiste dal 1972, vi lavorava Andrea Visentin. Italo Ongaro, attuale soffiatore (nella foto), imparò il mestiere a Murano, prima di specializzarsi con tutt’altro vetro e altre tecniche, meno artistiche ma di grande impatto sulle potenzialità della ricerca scientifica. Dalla soffieria di Ca’ Foscari escono classici palloni, pipette, distillatori ma spesso anche più elaborati filtri, linee da vuoto, reattori termostatati che nei cataloghi per laboratori non si trovano. Anche qui, a guidare la lavorazione del vetro borosilicato, commercialmente più noto come Pyrex, sono gli schizzi dei ricercatori. Il 14 dicembre sarà possibile visitare la soffieria in occasione dell’iniziativa sul vetro organizzata dalla Biblioteca di area scientifica. Alcune pagine di storia meritano d’esser ricordate. Ad esempio, nel 1973 arrivò a Venezia il noto fisico Michelangelo Merlin, proveniente dall’Università di Bari dove il dipartimento di Fisica porta ancora il suo nome. A Santa Marta trovò, attivi da un paio d’anni, i primi docenti della nuova facoltà di Chimica industriale. Merlin ritenne subito indispensabile dotare i laboratori del supporto di una officina meccanica e chiama da Bari il suo ex capo officina, Enzo Ballin, per gestirla. Nel 1975 entra nello staff delle officine Valter Tomasi. Vi trascorrerà i successivi quarant’anni, diventando direttore della struttura, poi trasferita nel nuovo Campus Scientifico. Ecco come racconta la sua esperienza alla vigilia della pensione, arrivata proprio a fine 2016: il Cis oggi sviluppa strumenti, li modifica, li ripara e si occupa della loro manutenzione sia per le esigenze della ricerca che per i laboratori didattici. L’ateneo punta a far crescere l’attività mettendo l’abilità tecnica del personale del centro sempre più a servizio del campus. “Il centro si svilupperà allargando le proprie competenze e occupandosi delle esigenze tecniche degli edifici, della manutenzione e della gestione degli impianti, dell’illuminazione e degli allarmi – ha sottolineato Paolo Pavan, professore di Chimica e presidente del Cis – inoltre, si occuperà del laboratorio interdipartimentale che aprirà nel futuro edificio Epsilon”. Per gestire le officine e integrare le nuove attività è arrivato il nuovo direttore Gian Antonio Manzoni. La sua squadra è composta da Paola De Lazzari alla segreteria del centro, nello officine lavorano il meccanico Giuliano Michielan, il falegname Roberto Epis e meccanico e referente di sede Enrico Natin, Fabio Sbrizzi si occupa del laboratorio elettronico, nella soffieria con Italo Ongaro opera Miriam Zorzi, infine il pronto intervento è affidato a Cristiano Nobile e Giovanni Marchiori.

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