“La forza, le gesta, la sapienza, la bellezza della Serenissima non hanno tempo: è una storia che non conosce la parola fine, il fascino di un’eredità incommensurabile i cui segni sono presenti entro e fuori i confini del Veneto, entro e fuori i confini dell’Italia. Con questo riconoscimento si afferma che oltre a Venezia sono patrimonio dell’umanità anche le emozionanti vestigia di cui ha disseminato lo Stato da Mar e lo Stato da Tera e non di meno quella ricchezza immateriale prodotta nei secoli dalla Repubblica Veneta, fatta di democrazia, buongoverno, attenta gestione dei suoi territori”. Commenta così il presidente del Veneto, l’inclusione nella lista Unesco del patrimonio dell’Umanità delle Opere di Difesa Veneziane tra il XVI ed il XVII secolo, decisa dalla sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, a Cracovia. “Esprimo le mie congratulazioni alla città e alla comunità di Peschiera del Garda – ha aggiunto Luca Zaia –, con l’augurio che da questo riconoscimento possano trarre un’ulteriore slancio in termini di promozione, valorizzazione e tutela dei loro tesori culturali e storici. Ma mi felicito per la loro “venezianità” anche con Bergamo e Palmanova, con le città croate di Zara e Sebenico e con la montenegrina Cattaro. Speriamo che questa decisione del Comitato sia di buon auspicio anche per la candidatura a Patrimonio Unesco delle colline di Conegliano e Valdobbiadene – ha sottolineato Zaia –, una candidatura sino a qui approvata e sostenuta ai massimi livelli, attraverso un ottimo lavoro di squadra che ha visto impegnati in primis i ministri Franceschini e Martina, ma che è frutto anche della capacità del Veneto di aver saputo costituire un comitato scientifico di indiscutibile livello e coinvolgere proficuamente i sindaci dei Comuni interessati, appartenenti a un territorio che conserva anch’esso diligentemente i lasciti culturali e storici della Serenissima”.

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