Anche con l’autonomia per la provincia di Bolzano che già prevede privilegi, i comuni avranno un plus sulla tassa di soggiorno. Per garantire il finanziamento delle organizzazioni turistiche e la promozione mirata del settore, dal 2018 aumenta di circa il 20% l’imposta comunale di soggiorno: questo nei comuni, Bolzano compreso(nella foto). E’ stato evidenziato che nel 2018 è l’anno in cui prende avvio anche la riorganizzazione delle strutture turistiche. La modifica del regolamento di esecuzione è stata approvata dalla Giunta provinciale dopo aver sentito i rappresentanti dei Comuni, delle organizzazioni turistiche, albergatori, affittacamere, agricoltori e gestori di campeggi, ha ricordato presidente Arno Kompatscher. Con questa misura si vuole andare incontro al maggior fabbisogno di budget per il marketing della destinazione e mantenere l’Alto Adige competitivo sul mercato turistico. L’imposta era stata introdotta con l’obiettivo di incassare mediamente un euro a pernottamento, ma a fronte di 29 milioni di pernottamenti il gettito è stato di 23 milioni, considerate diverse esenzioni. Dal 2018 l’imposta passa quindi da 1,30 a 1,60 euro per gli esercizi alberghieri a 4 e 5 stelle, da 1 euro a 1,20 euro per quelli a 3 stelle mentre per tutti gli altri esercizi ricettivi sale da 70 a 85 centesimi. Il Comune può assegnare parte o l’intero gettito derivante dall’aumento dell’imposta direttamente al consorzio turistico territoriale, previo parere positivo dell’associazione turistica locale, altrimenti il gettito resta alla stessa associazione turistica locale. Sono esclusi dall’imposta comunale di soggiorno gli ospiti dei rifugi alpini, i bambini under 14 e le persone che pernottano per frequentare manifestazioni didattiche e formative di scuole pubbliche. La nuova legge di riforma del finanziamento del settore turistico è in vigore da esattamente 4 anni e si basa su tre pilastri: i contributi della Provincia, il contributo dell’ospite e quello delle aziende alberghiere.

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