L’arte italiana a Mosca con la mostra “Da Tiepolo a Canaletto e Guardi”, dal 24 luglio al 14 ottobre con cui ha portato i grandi maestri veneti del secolo illuminista nelle sale del Museo Pushkin. Tra sfarzo, gusto decorativo, miti e paesaggi, trionfi di movimenti e di colori, i curatori Giovanni Carlo Federico Villa, direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza, e Vittoria Markova, curatore capo della collezione di pittura italiana del Museo, hanno riunito al Paskin – e per la prima volta in un unico spazio – 57 opere, tutte famose a livello mondiale (23 del Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza, 25 del Museo Pushkin e 9 delle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari). Si tratta, come da una valutazione diplomatica bilaterale, di una nuova tappa nei rapporti culturali tra Russia e Italia che porta ancora attenzione mondiale sul Museo russo. Merita ricorare che il 20 luglio c’è stato l’arrivo all’Ambasciata d’Italia a Mosca dell’Enea in fuga, ancora con l’elmo della battaglia in testa e l’anziano Anchise avvinghiato al collo di Giandomenico Tiepolo (Enea, Anchise e Ascanio), figlio d’arte del celebre Giambattista e nipote di Francesco Guardi. Organizzata da MondoMostre e, dopo Mosca, già attesa a Vicenza (a Palazzo Chiericati dal 30 ottobre), è proprio da Giambattista Tiepolo, il più insigne pittore italiano del Settecento, ultimo esponente del barocco e in qualche modo espressione più autentica dello spirito della Venezia del tempo, che parte la narrazione che intende trasmettere la mostra del Puskin. E non va trascurata la citazione di una Venezia dove a quel tempo esplose la moda delle ”vedute”, colpa di scelte capricciose di ricchi committenti. Ecco allora il fiorire di ritratti di canali, piazze, mercati, che andarono ad abbellire i salotti dei palazzi di proprietà dei nobili signori d’Europa. Attento ed ottimo esecutore di questa moda è stato Canaletto che ha colto allora la strada tracciata da Luca Carlevarijs tanto da esaltare nells sue tele l’atmosfera irripetibile di Venezia, della sua vita quotidiana e delle sfarzose ed equivoche feste, maturate durante il carnevale. E così è stato per Francesco Guardi (Fantasia architettonica con arco gotico in rovina, Veduta della Piazzetta a Venezia). Altre proposte artistiche quella di Bernardo Bellotto (del Canaletto era nipote) o i ritratti di Giovanni Battista Piazzetta, anche la vita quotidiana dei veneziani nel XVIII trova il suo cantore per non dimenticare la maestria di Pietro Longhi che ha lasciato ai posteri varie pitture famose come la “Caccia in laguna”. La mostra “Da Tiepolo a Canaletto e Guardi” (foto artemagazine) presenta una raccolta di importanti dipinti di grandi pittori del calibro di Giambattista Tiepolo, Giambattista Pittoni, Luca Carlevarijs, Giambattista Piazzetta, Canaletto, Francesco Guardi e Pietro Longhi. Dalle opere di Giambattista Tiepolo, il più insigne pittore italiano del Settecento, espressione più autentica dello spirito di Venezia, la mostra si sofferma sulle vedute di Canaletto. Si prosegue con Francesco Guardi, che con le sue poetiche fantasie pittoriche da vita a straordinari “capricci”. “Lo sviluppo della collaborazione con il Museo Pushkin arricchisce ulteriormente la storia della presenza di Intesa Sanpaolo nella Federazione Russa, intrecciando economia e arte, business e cultura. – Così ha detto Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia – Sono convinto – ha aggiunto Fallico – che le sinergie che ne originano siano un’opportunità preziosa per far conoscere il patrimonio culturale e i capolavori dei due Paesi, rendendoli più vicini e coesi. Oggi rendiamo disponibili a Mosca i capolavori delle nostre Gallerie d’Italia di Vicenza nella speranza di incoraggiare i visitatori a un prossimo viaggio in Italia e in particolare nei nostri tre musei a Milano, Napoli e Vicenza dove parte della nostra collezione di opere d’arte è esposta nei palazzi storici una volta utilizzati per le funzioni bancarie e completamente riqualificati”.

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