“Un viaggio nei mille volti dell’uomo moderno” di Francis Bacon a Cà dei Carraresi di Treviso dal 15 ottobre al primo maggio 2017. l’evento inaugurale della mostra aperto al pubblico è previsto alle 19.30 del 14 ottobre, presso l’Isola della Pescheria con lo spettacolo artistico con live performance per celebrare il personaggio protagonista dell’esposizione Francis Bacon, con la speciale partecipazione del Principe Maurice e dalla bodypainter campionessa mondiale Lela Perez. L’introspezione psicologica alla quale l’uomo viene destinato tra l’Ottocento ed il Novecento spinge l’arte ad indagare una dimensione della coscienza e dei demoni interiori dell’essere umano, facendo trasparire ancor di più l’urlo, il dolore, le emozioni lancinanti ed il disagio della società che si stava venendo a configurare con fatica e con contraddizioni sempre più evidenti, in una ricerca della verità. Francis Bacon, artista nato a Dublino nel 1909, rientra in questo alveo di modalità espressive: discendente di una nobile famiglia, la quale vantava di avere tra gli antenati paterni il filosofo Francesco Bacone, il giovane visse una serie di turbamenti e difficoltà che lo allontanarono dal percorso che il padre aveva prefigurato per lui. Sofferente d’asma, difetto che lo sminuì agli occhi paterni, instaurò un legame importante con la nonna, e precocemente si rese conto della propria omosessualità. Allontanato dalla famiglia per tali ragioni e per la conflittualità costante che regnava in casa, il giovane nel 1926 si trasferì a Londra, appassionandosi a Nietzsche e al mondo dell’interior design. Da queste premesse, prese forma uno degli artisti più discussi del Novecento che esaminò la condizione umana e la elevò ad intima metafora della vita, deformando i soggetti e svelando quell’immagine che forse rispecchiava l’intima sua concezione di verità. Uomo controverso, sregolato, che incarnava il cliché dell’artista dannato, Bacon seppe riconoscere la grandezza dei Maestri del passato, dai quali liberamente si lasciò ispirare nelle sue composizioni, da Picasso a Guercino, da Leonardo da Vinci a Velázquez e molti altri ancora. Attento anche alle tecniche fotografiche, le sue opere molto erano debitrici dello studio delle immagini di Eadweard Muybridge, pioniere della fotografia. Bacon in molte occasioni fu in Italia e, nel nostro Paese, si dedicò alla realizzazione di un numero elevato di opere, ora nella Francis Bacon Collection di Bologna. L’ambizioso progetto scientifico vuole mettere in luce la storia di una collezione poco conosciuta e controversa di opere italiane dell’artista, realizzate in un momento nel quale egli espresse con intensità ed onestà il suo pensiero pittorico. Figlio del Novecento e delle sue sofferenze, Bacon fu interprete della “maledizione del corpo e dell’anima” che attanagliò l’individuo moderno, interpretabile alla luce della psicanalisi, della filosofia e della psicologia. La mostra guiderà lo spettatore, si precisa in una nota, in un viaggio attraverso il quale ogni artista ed ogni individuo sono passati, alla ricerca di un senso, di una verità nel continuo mutare delle circostanze e nella generale difficoltà nel riuscire a definire i contorni del proprio essere. La curatela dell’esposizione è affidata ad una nota personalità: Edward Lucie-Smith, poeta, critico e storico dell’arte, autore di oltre 200 tra libri, cataloghi e saggi. Tra le sue opere più celebri, riproposto in numerose ristampe, si ricorda “Movements in Art since 1945” (Penguin Press, 1965), “Art Now” (1977), “The Thames and Hudson Dictionary of Art Terms” (1984). È stato inoltre curatore di varie esposizioni a Liverpool, Cairo, Sharjah, Alessandria d’Egitto, Belgrado, Ostenda, Atene, Verona, Praga. Ad affiancarlo la co-curatrice Giulia Zandonadi, giovane storica dell’arte e scrittrice.

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