Per sostenere minori in situazioni di disagio dalla Regione 7 mln (un importo che è contingentato): da un lato si riservono agli affidi i contributi mensili fino a 501 euro al mese per le famiglie che nel corso del 2017 hanno accolto temporaneamente un bambino o un ragazzo in difficoltà e affiancato la sua famiglia d’origine; e dall’altro, raddoppia il sostegno ai Comuni piccoli e medi (fino a 20 mila abitanti) che devono farsi carico dell’onere della retta quando un minorenne, a seguito di provvedimenti dell’autorità giudiziaria, viene inserito in una comunità residenziale. Le due misure valgono complessivamente quasi 7 milioni di euro: 4.855.592 per i contributi alle famiglie affidatarie e 1 milione di euro per i contributi 2017 ai comuni che si aggiunge ad analoga somma già stanziata in precedenza. Lo scorso anno sono stati 223 i comuni in Veneto che hanno fatto richiesta di essere aiutati a pagare il conto delle comunità di accoglienza residenziali per i 471 minori accolti”. “L’affido resta la via privilegiata per affiancare un minore e la sua famiglia in situazioni di difficoltà – ha sostenuto l’assessore al sociale – Da qui la scelta di privilegiare questo strumento anche nella ripartizione delle risorse. Nel corso del 2017 sono stati 1265 i minori allontanati dalle loro famiglie d’origine su istanza dei servizi sociali o con provvedimenti della magistratura minorile. E’ giusto sostenere con un contributo mensile le famiglie che si fanno carico di accogliere questi minori e di seguirli nel percorso educativo, in collaborazione con i servizi sociali”. Con l’occasione è stato ricordato che la via preferenziale dell’affido non sostituisce il ricorso all’inserimento in comunità per bambini e ragazzi con particolari situazioni di disagio o con provvedimenti giudiziari a carico. L’onere del pagamento della retta è una spesa obbligatoria e non dilazionabile che ricade sul Comune di residenza del minore – ha osservato l’assessore – Quando si presenta la necessità di inviare un ragazzo in comunità i Comuni più piccoli mettono a repentaglio l’equilibrio di bilancio. Da qui la scelta della Regione di dare una mano almeno alle amministrazioni più piccole, con meno di 20 mila abitanti, che hanno minori disponibilità economiche. Lo scorso anno sono stati 223 i comuni in Veneto che hanno fatto richiesta di essere aiutati a pagare il conto delle comunità di accoglienza residenziali per i 471 minori accolti”.

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