“La collaborazione con Telethon è per il Trentino una grande opportunità, attraverso la quale possiamo valorizzare i nostri investimenti sulla ricerca”. Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi nel corso della conferenza stampa di presentazione della XVIII Convention scientifica di Telethon, che si terrà a Riva del Garda dal 9 all’11 marzo. “Il tema delle malattie rare – ha sottolineato Rossi – è per noi molto attuale ed al riguardo stiamo cercando di operare per migliorare la nostra organizzazione sanitaria”. La Convention è stata presentata a Trento dal direttore generale della Fondazione Telethon Francesca Pasinelli e da Maria Pennuto ricercatrice del Dulbecco Telethon Institute, che grazie ad un finanziamento della Provincia conduce le proprie ricerche presso il Centro per la Biologia Integrata dell’Università di Trento (Cibio). A Riva del Garda ci saranno 600 ricercatori, che lavorano grazie a fondi raccolti da Telethon, presenteranno le ultime novità del loro lavoro. Ci sarà spazio anche per temi come la sperimentazione animale, l’integrità della ricerca scientifica, il rapporto con l’industria e per un aggiornamento sullo stato di avanzamento di terapie in fase avanzata di sviluppo, quali quelle per la beta talassemia e la mucopolisaccaridosi di tipo VI. Parteciperanno ai lavori anche alcuni rappresentanti della commissione medico scientifica di Telethon, nonché il presidente e i membri del consiglio di indirizzo scientifico della Fondazione. Sono previsti interventi anche di esponenti della comunità scientifica italiana e internazionale.  “Si tratta di un evento reso possibile – ha detto il direttore generale della Fondazione Telethon Francesca Pasinelli – anche grazie alla collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, che negli anni ha ripetutamente sostenuto i costi dell’evento. Inoltre, la Provincia di Trento ha stanziato oltre 1 milione di euro per finanziare la carriera di due ricercatori dell’Istituto Dulbecco Telethon, Maria Pennuto e Stefano Biressi, che lavorano presso il Centro per la Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento”.

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