Il numero degli apprendisti presenti nel nostro mercato del lavoro, tra il 1970 e il 2015, sono diminuiti del 43 per cento. Se in pieno boom economico superavano le 721.000 unità, l’anno scorso sono scesi a quasi 410.000 occupati. In questi ultimi 45 anni, ha segnalato l’Ufficio studi della CGIA (ass.artigiani e piccole imprese) di Mestre, il trend è stato altalenante e, in linea generale, condizionato dalle crisi economiche (quelle sopraggiunte verso la metà degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80 e ’90 e quella iniziata nel 2008) e dalle novità legislative (in particolare la riforma Treu del 1997 – che ha elevato l’età per utilizzare questa tipologia contrattuale estendendola anche ad altri settori produttivi – e il bonus assunzioni introdotto da Renzi). Tuttavia, l’andamento sul lungo periodo evidenzia il deciso calo di questa tipologia contrattuale. Altrettanto pesante è stata la contrazione del numero degli apprendisti occupati nel settore dell’artigianato che, a partire dalla metà degli anni ‘50, ha formato professionalmente intere generazioni di giovani operai; molti di questi, ha ricordato la Cgia, sono diventati artigiani o piccoli imprenditori di successo.

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