L’influenza stagionale in Veneto ha messo a letto in queste settimane 40 mila persone, 11.841 dei quali nell’ultima settimana monitorata dalla Direzione regionale Prevenzione (12-18 dicembre). Rispetto alla settimana precedente l’incidenza è stata di 23,4 casi ogni diecimila abitanti, circa il doppio di quella registrata tra il 5 e l’11 dicembre, comunque ancora al di sotto della media nazionale, attestata a 42,5 casi ogni diecimila abitanti. Al momento non sono segnalati decessi, mentre si registrano i primi due casi gravi (complicazioni polmonari) in anziani, con patologie pregresse. Il sistema di sorveglianza è composto da una rete di 94 nedici sentinella, dei quali 22 Pediatri e 72 Medici di Medicina generale. “Secondo gli esperti – ha sapere l’ass.regionale alla sanità Luca Coletto – quest’anno siamo di fronte a una tempistica di diffusione piuttosto anticipata rispetto al solito, il che fa prevedere che il picco potrebbe essere raggiunto già attorno alla metà di gennaio. La rete di assistenza sanitaria veneta, sia territoriale che ospedaliera – precisa Coletto – è comunque pronta ad affrontare ogni tipo di evenienza, anche momenti, già visti in passato, nei quali l’affluenza ai Pronto Soccorso è intensa e i casi gravi numerosi. L’esperienza dei nostri sanitari e l’organizzazione delle strutture sono una garanzia”. Stando al rapporto epidemiologico diffuso, la classe di età più colpita è quella dei bambini da zero a cinque anni, con un’incidenza di 39,3 casi ogni diecimila abitanti. In forte crescita la fascia d’età 25-44 anni, passata in una settimana da un’incidenza di 13,7 casi ogni diecimila abitanti a quasi 39. Anche la fascia degli over 65 ha raddoppiato la sua incidenza, ma resta quella più bassa con un valore di 8,8 casi ogni 10 mila abitanti.

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