L’industria del marmo italiano torna a crescere sui mercati internazionali.  Il primo trimestre 2015 segna una ripresa delle esportazioni. D’altra parte già nel 2014 si sono avuti giusti segnali. A guidare il balzo in avanti del 18,6% nelle vendite all’estero di tecnologie per la lavorazione e l’estrazione dei materiali lapidei che raggiungono 260 milioni di euro di controvalore. Sempre in positivo rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, anche l’export di marmi, graniti e pietre naturali, che, tra prodotti lavorati e grezzi, registra un aumento del 3,2 per cento, grazie a 416,6 milioni di euro di ordinativi da oltreconfine. A certificare i risultati è il primo rilievo statistico parziale del 2015 sull’andamento del settore lapideo nazionale, compilato su base Istat dall’Osservatorio di Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale per la filiera della pietra naturale, la cui 50ª edizione è in programma a Veronafiere, dal 30 settembre al 3 ottobre 2015, e dal Centro Studi Confindustria Marmomacchine, l’Associazione nazionale di riferimento per il comparto lapideo e delle tecnologie complementari. Sul totale di 416,6 milioni di euro (+3,2%) registrato dall’export di materiali lapidei, da gennaio a marzo 2015, ancora una volta è il valore aggiunto dei prodotti lavorati made in Italy a conquistare i buyer stranieri, con 332 milioni di euro (+3,9%) di controvalore. La parte restante delle esportazioni è costituita, infatti, da pietre e blocchi grezzi che raggiungono gli 84,5 milioni di euro (-2,6%). Si tratta di un segnale confortante per il settore, che aveva chiuso il 2014 con un sostanziale pareggio rispetto ai valori del 2013 (+0,2% l’aumento su base annua, dopo tre anni di crescita sostenuta).

 

 

Lascia un commento