Economia - soldi - Euro - Monete - Congiuntura - Situazione Nella foto: Trento 02 marzo 09 AgF Bernardinatti Foto
L’economia del Trentino consolida i segnali di ripresa, segnando per il 2016 una crescita del Pil dell’1,1%; superiore a quella registrata a livello nazionale che ha fatto segnare un + 0,9%, e superiore alle previsioni contenute prudenzialmente nel Defp approvato dalla Giunta a fine giugno, che erano dello 0,8%. Il dato è contenuto nella “Stima anticipata della dinamica di alcuni aggregati economici in Trentino – Anno 2016” diffusa da Ispat, l’Istituto di statistica della provincia di Trento. “E’ un dato – ha evidenziato il presidente Ugo Rossi – che ci infonde ottimismo e ci permette di guardare ai prossimi anni con maggiore fiducia. Quella fiducia di cui ha bisogno tutto il settore produttivo e che, pur proseguendo sulla strada di una gestione accorta della spesa pubblica orientata alle priorità, potrà, ne sono certo, assicurare alla nostra comunità un livello di benessere paragonabile alle migliori realtà europee”. La crescita del Pil trentino, si sottolinea in una nota, è il risultato della ripresa dei servizi market e dei consumi interni, in particolare della componente turistica favorita dagli ottimi risultati, in termini di presenze, sia della stagione invernale che estiva. La stabilità dei prezzi e il recupero del potere di acquisto delle famiglie hanno sostenuto l’espansione dei consumi dei residenti. Il consolidamento della crescita del Pil è dovuto quindi principalmente alla ripresa dei consumi delle famiglie residenti e non residenti. Le stime per il Trentino inquadrano la crescita del Pil provinciale nell’anno 2016 all’interno di un contesto ove il nostro territorio fa registrare una delle performance migliori in Italia: le prime stime diffuse da Istat indicano, infatti, per il Nord-Est un incremento dell’1,2%, che distacca le regioni del Centro (+0,7%) e quelle del Nord-Ovest (+0,8%), e si mantiene superiore anche al trend di crescita del Mezzogiorno per il quale si stima una crescita in linea con quella nazionale. L’apporto degli investimenti risulta per il secondo anno positivo, grazie ai mezzi di trasporto.

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