Ermenegildo Giusti, un imprenditore vinicolo di Nervesa della Battaglia (Treviso) (nella foto) ha deciso di investire un mln e 731 mila euro per restaurare l’Abbazia di Sant’Eustachio, un monastero benedettino fondato nel 1062, considerato in quei periodi un luogo di vedetta strategico. Nei secoli XVI e XVII è stato un polo culturale di pregio: tra i suoi ospiti alcuni personaggi come Pietro l’Aretino e Giovanni della Casa, che proprio in questa abbazia scrisse il suo famoso “Galateo overo de’ costumi”. Soppressa come istituzione ecclesiastica alla fine dell’800, dopo la disfatta di Caporetto, l’abbazia fu pesantemente danneggiata e pochi restauri sono stati fatti nel tempo. L’abbazia si trova all’interno della omonima tenuta dell’azienda (appunto la Giusti Wine); il progetto di restauro prevede, il consolidamento delle strutture esistenti e la costruzione, in quella che era il settore conventuale, di un fabbricato destinato a museo, con sala convegni. Ulteriori lavori comporteranno la realizzazione di percorsi per i visitatori e un’area sotterranea destinata a servizi. I lavori di ristrutturazione dureranno, secondo previsione, fino a tutto il 2017. La Giusti Wine gestirà il complesso per i prossimi ottant’anni, perchè è di proprietà del comune di Nervesa. Ermenegildo Giusti, titolare di Giusti Wine – ha voluto spiegare ai media e alle autorità locali che il suo intervento “va ad integrarsi tra l’attività vitivinicola e vuol porre le basi per rilanciare Nervesa ed il bosco del Montello, una zona a forte richiamo naturalistico, turistico ed enogastronomico. Ritengo, ha detto, che si arriverà a dare maggior valore al territorio innescando al tempo stesso nuova qualificata occupazione per i giovani. Giusti Wine è nata nel 2004, con l’acquisto dei primi due ettari di terreno. All’investimento iniziale, ed all’impianto del primo vigneto nel 2006, ha fatto seguito un massiccio piano di investimenti che ha portato all’inizio del 2016 ad una superficie vitata di proprietà di 75 ettari, divisi in dieci distinte tenute, ubicate nel Montello e lungo la piana alluvionale della Destra Piave, sempre nel comune di Nervesa. Il piano degli investimenti – dovrebbe concludersi nel 2017 – prevede un’ulteriore crescita della superficie vitata, sino a 100 ettari, e la costruzione di una moderna Cantina ubicata al centro delle tenute; rilevante anche l’impegno per la valorizzazione delle tradizioni del Montello: al salvataggio dell’Eremo di San Girolamo, fa seguito anche il progetto per la messa in sicurezza e valorizzazione dell’Abbazia benedettina di Nervesa, distrutta nella Prima Guerra Mondiale, durante le battaglie del Piave. La produzione dell’azienda agricola Giusti Dal Col è la seguente: spumanti/prosecco, vini rossi e bianchi, distillati. Ma le buone intenzioni di Ermenegildo Giusti debbono superare un possibile freno giudiziario. L’ex consigliere comunale Ruggero Zanatta ha depositato un dossier sulla vicenda dell’assegnazione per 80 anni delle rovine dell’abbazia, secondo lui “annunciata” e “pilotata” verso l’uomo che ha comprato mezzo Montello. Nel mirino, oltre alle rovine dell’abbazia, anche la villa “palladiana” dell’imprenditore, in via Gorini, e i passi carrai dell’azienda Giusti Dal Col. Zanatta – come pubblicato dalla Tribuna e media della Marca – ha invitato la Procura a ordinare accertamenti e a valutare se negli atti fra l’ amministrazione Vettori e l’imprenditore ci siano estremi di rilevanza penale, a cominciare da un “palese conflitto di interessi”, per l’attività professionale del sindaco ing. Fabio Vettori. Secondo l’esposto s’ipotizza che Vettori, nel rinunciare a chiedere finanziamenti pubblici per il restauro dell’abbazia, “abbia voluto favorire il privato”, e ha sostenuto come il bando messo in gara per 80 anni sia sotto esame dell’autorità anticorruzione. Qualora la magistratura dovesse archiviare il caso, l’operazione di Giusti potrà procedere secondo il progetto.

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