I traghetti della compagnia Minoan diretti verso la Grecia hanno treminato le partenze da Trieste e avranno come base Venezia (nella foto una unità alla Marittima). Invariati, invece, gli altri scali della compagnia: Cruise Europa e il Cruise Olympia faranno scalo come sempre ad Ancona, Igoumenitsa e Patrasso. Sul passaggio da Trieste a Venezia ha spiegato la cuasa il presidente dell’autorità portaule Zeno D’Agostino: “nessuno è felice di perdere un servizio ma ci sono visioni strategiche del porto che prevedono la necessità di liberare l’area dove oggi attracca la Minoan”. E’ stato psiegato dallo stesso D’Agostino che alla base della scelta c’è la riorganizzazione dello scalo di Trieste perché il Molo 57, in concessione per 60 anni al Molo VII, è destinato all’espansione del terminal container. In concreto trasferire altrove l’ormeggio Minoan è risultato di difficile attuazione.La necessità di un nostro spostamento dall’ormeggio 57 alla radice del Molo Settimo (dove dovrà espandersi il terminal container, ndr.) ha fornito il pretesto per il dirottamento su Venezia – ha specificato Michael Hatzakis, greco-triestino vicepresidente di Minoan lines – sulla disponibilità e la dha eterminazione messe in campo per salvare la linea dal presidente dell’Adsp Zeno D’Agostino e dal segretario generale Mario Sommariva ha prevalso la prontezza di Venezia che dispone di strutture adeguate e di tutto ciò che necessita a un servizio del genere e in particolare ai suoi passeggeri. Ciò di cui purtroppo non si è ancora riusciti a disporre a Trieste”. La città sconta sostanzialmente la mancanza di un terminal adeguato per i traghetti ro-pax, che trasportano cioé sia passeggeri che merci su Tir. Impensabile far sbarcare e imbarcare, oltre che transitare, i camion sulle Rive come avvenne per un periodo chiuso nel 2001, ma non può dirsi decorosa e funzionale, come del resto è stato più volte segnalato, nemmeno l’ospitalità per i turisti nel magazzino che funge da stazioncina al Molo Settimo. «L’unica alternativa – ha chiarito Hatzakis – poteva essere l’Adriaterminal in Porto vecchio». Ma anche qui molti sarebbero gli adattamenti da fare”. La nuova grana per la permanenza dei traghetti greci era esplosa già l’estate scorsa e il presidente D’Agostino nel confermare che l’ormeggio 57 rientra in realtà nella concessione di Tmt, aveva prospettato la possibilità di un loro spostamento presumibilmente a Monfalcone, porto che sta per entrare a far parte dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale guidata da Trieste. Il dirottamento si rivela ora ben più doloroso: così riferisce un articolo del quotidiano triestino “Il Piccolo” La nota emessa per l’occasione dal Gruppo Grimaldi suona per Trieste schietta e dura: “attraverso il potenziamento dei collegamenti da e per Venezia, viene confermata l’importanza strategica dello scalo lagunare nella rete di autostrade del mare che il Gruppo Grimaldi sta sviluppando negli ultimi anni. Venezia ricopre sempre di più il ruolo di piattaforma logistica nell’Alto Adriatico per i traffici di merci tra il Nord Italia, il Nord e Centro Europa e il Mediterraneo Orientale”. Da ricordare che nel 2004 aveva abbandonato Trieste un’altra compagnia greca, la Anek.

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