Presentazione dalla 35/ma edizione delle Giornate del Cinema Muto, in programma dal primo all’8 ottobre al teatro Verdi di Pordenone. I principali eventi della rassegna sono stati illustrati dal nuovo direttore artistico Jay Weissberg, insieme al presidente del sodalizio che organizza la manifestazione Livio Iacob e a Carlo Montanaro del consiglio direttivo delle Giornate. “Le Giornate del Cinema Muto rappresentano, per Pordenone, un importante punto di svolta dal quale si sono avviate una serie di iniziative culturali che stanno tuttora caratterizzando lo scenario pordenonese, dando un respiro internazionale a questo territorio e all’intero Friuli Venezia Giulia”. Lo il vicepresidente della Regione FVG Sergio Bolzonello partecipando alla conferenza stampa. Egli ha voluto sottolineare come “la città di Pordenone e l’intero suo territorio si stiano sempre più connotando per la grande capacità di organizzare e dare vita a Festival culturali con ricadute molto importanti per l’intera regione, anche dal punto di vista economico”. Ciò che ruota attorno a eventi come le Giornate “ha importanti ripercussioni in un comparto, quello del turismo in Friuli Venezia Giulia, di notevole importanza. E ciò non solo per il pubblico che la manifestazione attrae, ma anche per la capacità di promuovere il territorio aldilà dei confini nazionali”. I trentacinque anni di storia delle Giornate hanno rappresentato per Bolzonello “un volano dal quale si sono create una serie di altre importanti iniziative culturali che hanno avuto la capacità di saper leggere le dinamiche presenti nel territorio ma al contempo di proiettare la città su palcoscenici internazionali”. Inoltre per il vicepresidente l’altro grande punto di forza delle Giornate è quello di “non esaurire la propria forza propulsiva nell’arco del periodo di svolgimento della kermesse , ma di saper creare un forte legame con il territorio che continua durante tutto l’anno”. Greta Garbo, una delle massime icone del cinema di tutti i tempi (l’arcinota divina svedese, nella foto), è la star che inaugura la 35a edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone. E’ lei la “donna del mistero” dell’omonimo film di Fred Niblo del 1928 che verrà presentato con l’accompagnamento dell’Orchestra San Marco di Pordenone, diretta da Carl Davis. Greta Garbo è un’affascinante spia russa, ruolo che ricoprirà anche qualche anno dopo in Mata Hari, ma del mistero la Garbo seppe anche circondare la propria vita e farne parte fondante del suo mito. L’altro grande protagonista delle Giornate è William Cameron Menzies, primo Oscar per la sceneggiatura, autore geniale della trasposizione scenografica delle Mille e una notte nel Ladro di Bagdad del 1924 di Raoul Walsh con Douglas Fairbanks, che chiuderà il festival l’8 ottobre sempre con l’accompagnamento musicale dell’Orchestra San Marco, diretta questa volta da Mark Fitz-Gerald. Il Ladro di Bagdad fa parte della retrospettiva di sei lungometraggi che le Giornate dedicano a Menzies, figura fondamentale non solo del cinema muto ma anche di produzioni successive come Via col vento, nel quale è regista della celeberrima scena dell’incendio di Atlanta, che gli fruttò un altro Oscar. Come sottolineato dagli organizzatori, Il Muto di Pordenone avrà  una settimana ricchissima di eventi: dai classici di Ozu, Renoir, Pabst, alle star come Douglas Fairbanks, Norma Talmadge, Francesca Bertini, John Barrymore. Dalla proposta di importanti documenti storici come le splendide immagini di Venezia dei cameramen Lumière di 120 anni fa alle rarissime immagini sulla guerra italo-turca del 1911 nel film L’onore riconquistato, finora ritenuto perduto e recentemente identificato. Dalla retrospettiva sul cinema polacco, all’omaggio alla cineteca danese e alla maratona cinematografica di quattro ore del Monte Cristo di Henri Fescourt.  A Pordenone anche il Disney ritrovato Africa before Dark, in cui Oswald il coniglio fortunato fa le prove generali per trasformarsi in Topolino.

 

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