Almeno mille persone, per lo più stranieri, segnalate dalla Gdf di Treviso per indebite percezioni di erogazioni a danno dello erario italiano. Le persone denunciate alla Procura di Bologna sono una settantina. Si tratta di una truffa da tre milioni di euro, uno solo dei quali è stato bloccato prima che fosse erogato. Secondo gli investigatori l’ideatore del raggiro è il titolare di un Centro di Assistenza Fiscale bolognese (un uomo di 49 anni)  al quale si rivolgevano stranieri da tutta Italia. A far scattare evidenti sospetti è stato l’alto numero di immigrati che si rivolgevano rivolgersi al Caf emiliano e non a quello di Treviso a cui erano state sottoposte dichiarazioni dei redditi infedeli, finalizzate a beneficiare di crediti d’imposta non spettanti. In detrazioni, parenti disabili senza che lo fossero, spese sanitarie mai sostenute e tanti altri casi simili. L’indagine è coordinata dalla Procura di Bologna; essa intanto ha consentito di far chiarezza sul meccanismo di frode e di ottenere anche l’annullamento di oltre 300 modelli 730/2016. Sotto sequestro la sede del centro direzionale utilizzato dall’indagato per l’esercizio dell’attività; si è appreso che l’immobile si trova a Monzuno, dove risiede l’indagato. Il responsabile del Caf, secondo le indagini coordinate dal Pm Domenico Ambrosino, a seguito di adeguato compenso, avrebbe agevolato le pratiche di numerosi clienti, soprattutto stranieri, consentendo loro di percepire indebiti crediti Irpef, liquidati in oltre due milioni, attraverso l’aggiramento che risulta essere durato per anni.

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