A Palazzo Cavalli Franchetti di Venezia (vicino al noto ponte dell’Accademia) grande pubblico per ascoltare Vito Mancuso, teologo, e famoso anche per le sue posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche. E’ stato il primo incontro di “Dialoghi” promosso dalla Fondazione Giancarlo Ligabue. Una conoscenza dell’umanità vista nei suoi differenti aspetti e culture, con spirito di apertura al confronto delle idee, come nella tradizione più profonda di Venezia, città per la quale la Fondazione – voluta e presieduta da Inti Ligabue – ha deciso di operare con particolare impegno. Mancuso ha sviluppato il suo intervento su “L’Evoluzione di Dio. L’uomo e la ricerca di sacro”. In particolare – è la riflessione fondamentale di Mancuso – se è vero che l’homo sapiens da sempre è anche homo religiosus, a partire dalla modernità si è aperta una frattura tra le due dimensioni che oggi, in Occidente ha condotto a una sempre più netta separazione tra conoscenza e religione. Il risultato? Una conoscenza spesso priva di calore spirituale e un discorso religioso spesso privo di rigore teoretico. Un tema che è anche al centro della sua ultima pubblicazione “Il destino di Dio” – in cui Mancuso analizza la crisi della divinità e, con essa, la crisi dell’umanità. Docente dal 2013 presso l’Università degli Studi di Padova, dopo aver insegnato alla Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano, ed editorialista del quotidiano «la Repubblica» Mancuso ci ha abituati del resto a occasioni di riflessione sicuramente acute e non scontate. A favore della fede in Dio ha disputato per iscritto con Corrado Augias e Paolo Flores D’Arcais, e a voce con molti altri intellettuali atei. Famose in particolare sono state le Conversazioni con Carlo Maria Martini, che egli ha firmato insieme a Eugenio Scalfari, e sempre stimolanti.
A Venezia Mancuso ha discusso con Adriano Favaro, responsabile editoriale della Fondazione Giancarlo Ligabue, e il pubblico,
cercando di illustrare il modo col quale la contemporaneità affronta il concetto del divino; un concetto – e un’immagine – che hanno subito molte evoluzioni e che, nei secoli, hanno avuto bisogno di essere aggiornati. La Fondazione Ligabue nata nel gennaio 2016 per volontà di Inti Ligabue che ne è il presidente intende dare continuità – anche con un nuovo sistema organizzativo e una serie di iniziative culturali – al lavoro svolto fino a ieri dal Centro Studi e Ricerche Ligabue, proponendo il suo raggio di iniziativa a livello locale, nazionale e internazionale. La Fondazione Giancarlo Ligabue ha la finalità di favorire lo svolgimento di attività di promozione culturale e di ricerca con particolare riferimento ai settori dell’archeologia, antropologia, paleontologia, scienze naturali ed arti figurative, anche attraverso manifestazioni aperte al pubblico, mostre a tema, conferenze,
pubblicazioni, editoria, consulenze scientifiche, restauri, erogazioni filantropiche, sia in Italia che all’estero.

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