Per completare il marginamento di Porto Marghera servono all’incirca 300 milioni di euro, come riferito dalla Commissione parlamentare d’inchiesta. “Se il governo mostrerà la volontà politica di metterli effettivamente a disposizione si potrà completare un’opera strategica per Porto Marghera e per la protezione della Laguna. Noi come Regione stiamo già lavorando con il Comune e l’Autorità Portuale di Venezia per accelerare le procedure di realizzazione del marginamento che ci competono in base all’Accordo di Programma sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente che, dovendo rispettare tutte le norme vigenti, compreso anche il nuovo Codice per gli appalti, potrebbe essere ultimato nel giro di tre anni”. Lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico e alla riconversione del polo industriale di Porto Marghera, Roberto Marcato, intervenendo al convegno sulla bonifica del sito promosso dalla Commissione parlamentare di inchiesta, presieduta dall’on. Alessandro Bratti. “Che la situazione fosse complessa – ha detto Marcato – ce ne eravamo resi conto, ma è addirittura kafkiana perché quando si cerca di intervenire a Porto Marghera tutto risulta più difficile, a causa del sovrapporsi delle competenze dei vari soggetti interessati, delle norme da rispettare e di tutta la situazione che è stata ben fotografata dalla Relazione della Commissione Parlamentare presentata stamattina. Per questo, la prima cosa che abbiamo deciso insieme al sindaco di Venezia è stato di mettere un “marginamento” anzitutto alle polemiche, senza andare a cercare responsabilità da 40 anni a questa parte per cercare invece di dare una prospettiva a quest’area che è sicuramente la più interessante non solo in Italia ma anche in Europa. È servita in tutti i modi e le imprese ci trovano tutto. E’ ora quindi di interrompere il circolo vizioso delle recriminazioni – ha concluso l’assessore veneto – e mostrare nei fatti la volontà di rilanciare Porto Marghera. La Regione farà la sua parte. Il governo faccia altrettanto, assicurando i finanziamenti mancanti. A livello locale abbiamo intanto già riattivato il tavolo con tutti soggetti per ridurre al minimo i tempi delle procedure autorizzatorie a nuovi insediamenti. E’ interesse di tutti trovare una soluzione condivisa perché le aziende non aspettano i tempi della politica”.

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